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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente aperto una indagine su Enel per possibili comunicazioni ingannevoli nei rinnovi contrattuali. Tutto parte dalle segnalazioni di alcuni utenti, circa 600, che hanno rilevato fatture aumentate e avvisi di rinnovo finiti nello spam.
Mercato libero tra trucchi e truffe sulle bollette
Con l’avvento del “mercato libero energetico”, le questioni riguardanti la tutela dei consumatori diventano sempre più urgenti. Milioni di italiani, infatti, rischiano di diventare il bersaglio prediletto di pratiche commerciali discutibili e alquanto opache.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) rivela come più della metà degli utenti che cambiano fornitore finiscano per scegliere tariffe più onerose rispetto a quelle precedenti. Questa è un dato frutto di strategie alquanto discutibili messe in atto da diverse compagnie di fornitura di gas ed energia elettrica.
Le metodologie usate sono tante:
- i contratti attivati all’insaputa dei titolari: i consumatori che spesso scoprono di aver “acconsentito” al cambio di fornitore solo al momento di ritrovarsi senza energia;
- le telefonate aggressive tali da spingere il cliente, ancora protetti dal regime di tutela, a passare a nuovi contratti, talvolta minacciando interruzioni del servizio in caso di rifiuto;
- le offerte imperdibili con le quali si millantano promozioni allettanti che, a uno sguardo più attento, in realtà non lo sono affatto perché nascondono costi aggiuntivi come oneri di gestione non dichiarati inizialmente.
A questa casistica, pare che ultimamente se ne sia aggiunta un’altra ancora più “sopraffina”: email, contenente rinnovi contrattuali, confezionata ad arte per essere intercettata dal filtro antispam. Proprio su questa nuova “tecnica informatica”, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’indagine, sulla quale la società Enel, con una nota precisa: “di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e di settore, nonché della disciplina contrattuale. Enel Energia confida di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato nel prosieguo del procedimento”.
Cosa dovrà verificare l’Autority?
Secondo il bollettino diramato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato:
“alcuni utenti riferiscono di ricevere regolarmente le fatture tramite email (o sull’app), ma di non aver ricevuto alcuna comunicazione di rinnovo delle condizioni economiche tramite i predetti canali e di aver trovato casualmente nello spam una email, proveniente da Enel Energia, alla quale era allegata la comunicazione di rinnovo, a seguito della scadenza, delle condizioni economiche di fornitura“.
L’indagine avviata dall’Antitrust intende scoprire se, come sospetta:
“la email in esame sarebbe stata artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam‘ anche in ragione della rilevanza della parte grafica; la medesima, invero, si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)“.
Molti consumatori denunciano di aver ricevuto, nei mesi di fatturazione che vanno da ottobre 2023 a gennaio 2024, bollette con aumenti significativi del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e
“di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea), da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia“.
Il precedente
Purtroppo, non è un caso isolato. Già l’Antitrust intervenne su un fenomeno simile, comminando multe per oltre 15 milioni di euro a sei grandi fornitori di energia, tra cui anche Enel, per aver operato pratiche commerciali ritenute aggressive.
Le aziende sono state accusate di aver spinto i consumatori ad accettare aumenti dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, violando così la normativa di protezione dei consumatori stabilita dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. Per la prima volta fu applicata la massima sanzione prevista dal Codice del Consumo a Enel, che da sola ha ricevuto una multa di 10 milioni di euro.
Le indagini dell’authority rivelano che, nonostante il divieto di aumenti unilaterali dei prezzi nell’intervallo tra il 10 agosto 2022 e il 30 giugno 2023, le società hanno inviato comunicazioni che inducevano i consumatori ad accettare rincari ingiustificati, influenzando oltre 4 milioni di consumatori.