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Bergamo, che insieme a Brescia è la Capitale italiana della Cultura 2023, per tre secoli intreccia la sua storia con quella di Venezia.
Molte, infatti, sono le testimonianze architettoniche e artistiche di questo legame con Venezia ancora oggi presenti a Bergamo.
Qual è il legame tra Bergamo e Venezia?
Bergamo, posta in un territorio tra i fiumi Brembo e Serio, ha 1600 anni di storia e, per un lungo periodo, le sue vicende sono legate a quelle della città veneta.
Nel 1427, infatti, Bergamo entrò a far parte dei domini della Repubblica di Venezia che, tramite guerre di conquista, attuò una politica di espansione sulla terraferma, riuscendo a sottrarre Bergamo al Ducato di Milano, ma lasciando a essa una certa autonomia.
I veneziani ricostruirono la città vecchia, riorganizzandone la piazza centrale, l’attuale Piazza Vecchia, realizzandovi il Palazzo del Podestà e la Fontana Contarini e aprendo il porticato del Palazzo della Ragione, nonché costruendo le famose mura che circondano la Città Alta.
Tutti questi interventi, richiamarono a Bergamo importanti artisti, architetti, scultori, come il Filarete e il Bramante.
La lunga dominazione veneta è testimoniata anche da vari palazzi e dimore all’interno della Città Alta, caratterizzati da elementi architettonici e decorativi in stile veneziano.
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Quali sono le caratteristiche e l’origine delle mura di Bergamo
Bergamo già possedeva una cinta muraria, le cosiddette Muraine, realizzate dai Visconti a difesa della città bassa, che vennero ristrutturate dai veneziani: di esse, oggi, rimane poco, ad esempio la Torre del Galgario.
Nella prima metà del Cinquecento, a causa di attacchi e tentativi di invasione di Francesi e Spagnoli, vennero costruiti dei bastioni difensivi a protezione della Città Alta, le Mura venete.
Per la loro edificazione e per rispettare il progetto dell’architetto fiorentino, Bonaiuto Lorini, vennero abbattuti moltissimi edifici allora esistenti, forse addirittura 250, tra cui anche antiche chiese e conventi.
Lungo le mura, in corrispondenza delle principali direttrici stradali e dei quattro punti cardinali, furono aperte quattro porte:
- Porta San Giacomo a sud;
- Porta Sant’Alessandro a est;
- Porta San Lorenzo a nord;
- Porta Sant’Agostino a ovest.
Su ognuna di esse campeggiava il simbolo della Serenissima, il Leone di San Marco, ancora oggi visibile, che è presente anche su altri palazzi cittadini.
Le Mura venete di Bergamo nel 2017 sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO come “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale“.