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La Casa del farmacista a Gibellina, in provincia di Trapani, viene considerata come l’opera prima dell’architetto Franco Purini (escludendo la sistemazione di Casa Libertucci e il Teatrino Scientifico di Roma), che la realizza insieme alla moglie e architetta Laura Thermes.
Caratterizzata da un’intensa semplificazione formale e da grandi e netti volumi, l’opera si confronta con i lasciti del Movimento Moderno. Scopriamo di più di questo progetto.
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Il confronto con il Movimento Moderno
Con Movimento Moderno si intende l’architettura razionalista sviluppatasi a partire dagli anni trenta del XX secolo, in particolare attorno alla figura di Le Corbusier.
Altro importante maestro fu Frank Lloyd Wright. Questo tipo di architettura si concentra più sulla funzione che sulla forma ed è portatrice di un un rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell’architettura.
Tra modernità e nostalgia del passato
La Casa del farmacista a Gibellina è formata dalla somma di volumi semplici ed elementi che si ripetono all’interno di una ritmica spaziale. Le forme architettoniche proposte sono essenziali, elementari e richiamano architetture del passato.
Vi sono un fronte principale e uno posteriore, tra questi due elementi si sviluppa il nucleo dell’abitazione. La facciata principale si caratterizza per la presenza di un elemento aggettante, che ricorda nella forma una casetta stereotipata e dà vita a un singolare portico privo di colonne. Nonostante l’aspetto moderno e austero, il progetto racchiude una malinconia di fondo e sembra farsi portatore di un desiderio di restaurazione di valori perduti, superati in nome del progresso e della modernità.
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Gli altri progetti siciliani
Oltre alla Casa del farmacista (1980), Purini e Thermes, con il loro omonimo studio Purini/Thermes, realizzarono altri progetti a Gibellina e nella provincia di Trapani, ovvero:
- il sistema delle piazze (1982);
- Casa Pirrello (1990);
- la cappella Sant’Antonio da Padova a Poggioreale (Trapani).