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Da qualche anno a questa parte in svariati comuni italiani, che sono per lo più a rischio di spopolamento o che si trovano in aree difficili da raggiungere, è possibile acquistare un immobile alla cifra simbolica di 1 euro.
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L’iniziativa, che ha coinvolto diversi borghi italiani da nord a sud, ha attratto anche degli acquirenti stranieri. Se da un lato si tratta di un’occasione interessante e vantaggiosa sia per i proprietari degli immobili che per i comuni stessi, la “svendita” di queste case ha sollevato qualche dubbio. Vediamo di seguito qualche dettaglio in più.
Pro: un’opportunità per i residenti
In alcuni comuni italiani l’iniziativa ha rappresentato una vera e propria opportunità per tutti. Alcuni borghi, che un tempo erano quasi a rischio spopolamento, hanno attratto numerosi turisti che utilizzano l’immobile come casa per le vacanze o come sede della propria attività.
Questa nuova situazione ha impattato positivamente anche sui residenti che hanno potuto beneficiare di un’economia fiorente (pensiamo, ad esempio, alle imprese edili locali che hanno seguito i lavori di ristrutturazione).
Case a un euro: quali sono i contro?
Se da un lato l’iniziativa ha portato a riscontri positivi, dall’altro ha suscitato alcune perplessità. Il docente all’Università della Calabria Domenico Cersosimo ad esempio ritiene che la “svendita” sottragga valore all’immobile stesso oltre che all’intero territorio circostante.
Secondo il suo punto di vista, per disincentivare lo spopolamento, bisognerebbe offrire a chi è già residente dei servizi di qualità.
Prima di acquistare un immobile a un euro quindi è bene informarsi approfonditamente sullo stato in cui versa e leggere con particolare attenzione tutte le parti del bando di riferimento, così da non avere spiacevoli sorprese. Spesso ad esempio questi immobili necessitano di ristrutturazioni anche importanti, oppure è possibile che i comuni in cui si trovano richiedano lo spostamento della residenza di chi acquista nell’immobile entro un certo periodo di tempo.
Come si acquista una casa a un euro?
Gli immobili che sono venduti a un euro o che comunque partono da una base d’asta molto bassa appartengono a privati che, per i più svariati motivi, non vogliono sostenere né le spese di ristrutturazione né le relative tasse.
Cedono quindi la casa al Comune di riferimento, che provvederà alla vendita attraverso una procedura pubblica. In base a quanto riportato nel bando, il nuovo proprietario è tenuto, ad esempio, a farsi carico completamente delle spese di ristrutturazione oppure a sostenere tutti gli oneri relativi al passaggio di proprietà.
È sempre importante informarsi presso il Comune quindi per quanto riguarda eventuali obblighi, tempistiche e modalità, che possono variare a seconda dei bandi. In questo modo sarà possibile valutare pro e contro della proposta e quanto questa sia adatta alle proprie esigenze.
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*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.