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Si tratta ormai di uno dei temi più caldi del mondo digitale, compreso quello relativo al mattone. Nelle scorse settimane abbiamo dato voce ai maggiori esperti del settore immobiliare italiano per scoprire cosa si aspettano dall’avvento del metaverso e quale impatto prevedono nel loro comparto. Concludiamo oggi questo ciclo di interviste, rilasciate in esclusiva a Immobiliare.it, con il parere di Andrea Lacalamita, founder e CMO di Homepal.it, una delle principali agenzie immobiliari digitali in Italia.
Visite immersive e sfizi immobiliari ‘virtuali’
Siamo partiti da una domanda: Quali sviluppi potrebbe offrire il metaverso al settore immobiliare?
“Ci sono due scenari che si aprono con il metaverso, di cui uno quasi incredibile. Quello più semplice da immaginare è un’esperienza sempre più immersiva nella visita di un immobile. Soprattutto per le nuove costruzioni, entrare nell’edificio con il proprio avatar, girare, vedere le stanze, gli esterni, gli spazi comuni, renderà immediata la percezione del valore al di là di qualsiasi rendering.
Devo dire che la cosa più incredibile è invece quanto sta già avvenendo sui “terreni” e le “zone edificabili” del metaverso. Si tratta di uno spazio che sarà costituito da città, metropoli e zone periferiche, dove si potrà esplorare ed anche avere una propria casa. Perché non comprarne una che si aggiunge a dove si vive fisicamente o quella per la vacanza? E’ un ragionamento assurdo? Certamente, ma sapere che sono già stati “venduti” terreni per 500 milioni di dollari nel 2021, come ci dice Meta Metrics, fa impressione. Un’isola, comprata originariamente per 15 mila dollari, sembrerebbe essere stata rivenduta per 100 mila.
Come il bitcoin e come nella vita reale, la scarsità di un bene (che dovrà essere orchestrata) ne genera valore e quindi prezzo. Perché siamo disposti, infatti, a pagare un’opera d’arte diverse decine di milioni di euro? Non è certamente l’uso che ne facciamo a determinare il prezzo, ma la volontà di possedere qualcosa di scarso e di poterne godere anche solo da un punto di vista estetico.
Se l’esperienza sarà immersiva come Zuckerberg promette, perché non pensare di godersi una vista magnifica all’interno di una villa del metaverso? Se poi mi chiedete se preferisco spendere 100 mila dollari per comprare una villa in un’isola del metaverso oppure per comprare un piccolo casale in Umbria, beh la mia risposta oggi è la seconda, senza troppi dubbi. Ma forse sono influenzato dai miei 51 anni.”
Bit che diventano case
“Gli scenari dipendono da quanto l’esperienza sarà realistica, utilizzata e accessibile – prosegue Lacalamita – Second Life nel 2003 era partita con un’idea simile, ma l’esito non è stato quello sperato. Se il metaverso riuscirà nell’impresa, gli scenari per il settore saranno di due tipi: esperienze sempre più immersive che sostituiranno le visite e un grandissimo spazio di nuove costruzioni e di vendite nel metaverso. Ma senza mattoni, ferro e cemento. Solo bit che navigano nell’universo, che però potranno essere comprati e venduti come una casa tradizionale.
In Homepal.it siamo molto incuriositi dal metaverso e certamente l’esperienza immersiva e digitale sarebbe un boost incredibile per noi, digitalizzando anche l’ultima parte che è rimasta fisica. Siamo però molto lontani da una seria esplorazione perché ci vorrà un po’ di tempo prima di capire se la fantasia aggancerà la realtà”.