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La Corte costituzionale, con la sentenza n. 67 del 2024, ha dichiarato incostituzionale la norma della legge regionale del Veneto (legge n. 39 del 2017) che limitava residenti in regione da almeno cinque anni. Una decisione storica che ribadisce il l’accesso all’edilizia residenziale pubblica (Erp) ai soli cittadini e stranieri diritto all’abitazione come diritto inviolabile di ogni persona, indipendentemente dalla durata della residenza in un determinato territorio.
Un ostacolo ingiustificato al diritto all’abitazione
La norma in questione, contenuta nell’articolo 25, comma 2, lettera a) della legge regionale, introdotta nel 2017, stabiliva che per accedere agli alloggi Erp fosse necessario dimostrare una residenza di almeno cinque anni in Veneto. Un requisito che, secondo la Consulta, risultava irragionevole e discriminatorio, in quanto non teneva conto delle reali esigenze abitative dei cittadini e ostacolava l’accesso all’abitazione di chi si trovava in condizioni di bisogno, indipendentemente dalla sua storia di residenza.
La Consulta ha ritenuto infatti questo requisito irragionevole e contrastante con i principi di eguaglianza e ragionevolezza previsti dall’articolo 3 della Costituzione Italiana.
La Consulta: priorità al bisogno, non alla residenza
Nella sua sentenza, la Corte costituzionale ha sottolineato che il diritto all’abitazione è un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione Italiana e che l’accesso all’Erp deve essere garantito a tutti coloro che si trovano in una situazione di bisogno, senza discriminazioni basate sulla durata della residenza.
La Corte ha evidenziato che la residenza prolungata in un territorio non rappresenta un indicatore affidabile del bisogno abitativo, in quanto chi si trova in condizioni di difficoltà economica è spesso costretto a trasferirsi per cercare lavoro o migliori opportunità.
Inoltre, il requisito della residenza quinquennale rischiava di discriminare coloro che, per motivi di lavoro, studio o altri motivi, non avevano potuto stabilire una residenza continuativa in Veneto.
Cosa succede ora?
La sentenza della Consulta comporta l’annullamento del requisito della residenza quinquennale per l’accesso all’Erp in Veneto. Le Ater (Agenzie Territoriali per l’Edilizia Residenziale) dovranno quindi rivedere i loro bandi e le loro graduatorie per conformarsi alla nuova normativa.
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L’abolizione del requisito della residenza quinquennale per l’accesso all’Erp in Veneto rappresenta un passo avanti verso un’Italia più inclusiva e solidale, dove il diritto all’abitazione sia garantito a tutti, senza discriminazioni di alcun tipo.