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Trascorrere un periodo di soggiorno nel centro di Roma significa compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, immersi in millenni di storia, arte e cultura. Dai grandi monumenti conosciuti in tutto il mondo, passando per i palazzi che sovrastano i sette colli, fino alle strade e alle piazze che hanno segnato pagine indelebili del nostro Paese.
Tra le tappe imperdibili per una vacanza indimenticabile nella Capitale c’è sicuramente il Circo Massimo, infrastruttura imponente e unica nel suo genere. È questo – assieme al Colosseo e alle rovine della città antica – il luogo perfetto per rivivere alcune delle tradizioni più identitarie dell’Impero, ossia la sentitissima corsa dei cavalli.
Circo Massimo: struttura, punti di interesse e curiosità
Eretto tra il Colle Aventino e il Colle Palatino, fin dai tempi della Roma dei sette re il Circo Massimo ha rappresentato un’infrastruttura di grande orgoglio per i governanti. Nel periodo dei Tarquini, la zona era conosciuta con il nome di Vallis Murcia e ospitava il bacino in cui le acque pluviali defluivano verso il Tevere. Una volta bonificata, l’area venne strutturata per ospitare un circuito ovale in cui, da lì in avanti (siamo attorno al 580 aC), per secoli hanno avuto luogo le corse dei cavalli per l’intrattenimento del popolo romano.
Inizialmente realizzate in legno, le piattaforme dove sfilavano gli equini vennero rinnovate e fortificate in muratura solo nel II° secolo aC, quando fu realizzata anche la Porta Pompae, varco sotto cui facevano il proprio ingresso atleti e domatori acclamati dal pubblico. Dello stesso periodo è anche il muro longitudinale che divide l’arena in due parti uguali.
Circo Massimo: le diverse fasi storiche, fino alla sua veste di oggi
Con il passare del tempo, anche i posti riservati agli spettatori vennero strutturati in maniera più solida, con l’introduzione dei primi sedili in pietra nel periodo di Giulio Cesare (tra il 50 e il 49 aC). Bisogna poi aspettare il premierato di Augusto per vedere la comparsa della tribuna imperiale, costruita nel 31 aC dopo che un vasto incendio comportò la necessità di ricostruire buona parte del Circo Massimo. Nello stesso anno venne anche ampliata la cavea, con il pubblico – che poteva raggiungere le 200mila presenze – ripartito su tre diversi piani di altezza. Infine, nell’81 aC, venne realizzata anche la Porta Triumphalis, un arco maestoso collocato all’opposto della Porta Pompae e dedicato all’imperatore Tito. Successivamente anche Domiziano e Traiano impiegarono grandi moli di denaro pubblico per inserire opere di abbellimento e ampliare le mura esterne che circondano il Circo Massimo.