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Si chiama “Mal’aria di città”, ed è la classifica di Legambiente sulle città che, nel 2022, hanno superato i livelli di inquinamento previsti dalla legge. Un elenco fondamentale non solo per gli abitanti delle città in testa alla classifica, ma soprattutto per chi sta prendendo in considerazione di trasferirsi in uno di questi centri abitati.
Sono ben 29, tra le 96 città monitorate, ad aver superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10: vediamo di quali città stiamo parlando, quali sono gli effetti sulla nostra salute e come possiamo risolvere il problema.
Le città italiane più inquinate nel 2022
Anche per quest’anno il Nord Italia si riconferma una zona particolarmente inquinata: Torino è in testa alla classifica per il maggiore inquinamento di PM10 (particolato) nel 2022, soprattutto a causa dei 98 giorni in cui è stato superato il limite di concentrazione di PM10, contro i 35 consentiti dalla legge.
Allarme smog anche a Milano, con 84 giorni di sforamento, seguita da Asti, Modena, Padova e Venezia, le quali, a conti fatti, hanno raddoppiato il numero di sforamenti consentiti dalla normativa.
Dati più incoraggianti al sud, ma comunque al di sopra delle soglie consentite: Andria, con 47 sforamenti, e Ragusa, con 41 sforamenti, così come Roma, dove però il limite è stato superato solo di un giorno.
«Ciò, però, non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini», ha spiegato il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, soprattutto considerando i limiti che entreranno in vigore a partire da gennaio 2030 previsti dalla nuova Direttiva Europea sulla qualità dell’aria, i quali abbassano la soglia a 20 microgrammi per metro cubo contro i 50 odierni: ad oggi, solo 23 città sulle 96 prese in esame risulterebbero a norma di legge.
Aggiunge Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente: «Questo significa che le città italiane dovranno lavorare duramente per adeguarsi ai nuovi limiti entro i prossimi sette anni».
Da tenere in considerazione, inoltre, che le linee guida dell’Oms sono ancora più stringenti rispetto ai limiti europei illustrati da Ciafani, ma sono il reale obiettivo da raggiungere in ottica di tutela della salute delle persone.
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Esposizione al particolato, gli effetti sulla salute
Inquinamento e smog non sono solamente una questione ambientale: in Europa, infatti, l’esposizione al particolato è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali, di cui l’Italia ha un doloroso primato, con più di 52 mila decessi all’anno dovuti al PM2.5.
A questo proposito, Legambiente precisa che non esiste una soglia minima per gli effetti negativi sulla salute: diminuire le concentrazioni è un beneficio per la salute indipendentemente dai valori di concentrazioni da cui si parte.
Inquinamento, le proposte per ripulire le città
Le proposte di Legambiente per cambiare le città e le abitudini delle persone, e provare a invertire la rotta e migliorare i dati di inquinamento delle regioni italiane, hanno l’obiettivo di essere efficaci, incisive e durate, in ottica di miglioramento continuo.
Mobilità, riscaldamento degli edifici, industria e agricoltura, fino ad arrivare alle azioni dei singoli cittadini, come afferma sempre il presidente di Legambiente, il quale sottolinea l’importanza della mobilità sostenibile, al fine di disincentivare l’utilizzo dell’auto privata. Questo, però, è possibile solo con «investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni, Zone 30, politiche di promozione dell’uso delle bici in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici» – conclude il presidente Ciafani.