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Il sito archeologico di Pompei si appresta a tagliare il traguardo di un’annata record di visitatori, superando i numeri precedenti alla pandemia. Nel 2019 era stato visitato da quasi 4 milioni di turisti paganti. Basti pensare che nella domenica al museo gratis del 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica, Pompei ha battuto il Colosseo e la Galleria degli Uffizi. I numeri positivi dei visitatori attirano anche i milioni di investimenti per l’immediato futuro. Proprio a Pompei sarà portato a compimento il museo diffuso, un progetto denominato “Grande Pompei”, da realizzare entro i prossimi cinque anni con 230 milioni di investimenti.
Come sarà il museo diffuso che aprirà a Pompei
“Stiamo lavorando a un grande programma di valorizzazione sostenibile dei siti archeologici del Parco e del territorio che gravita intorno, nell’ottica del museo diffuso”. L’annuncio di Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha portato ulteriore ottimismo nella gestione del sito di Pompei, già impegnata in restauri e inaugurazioni recenti. Le dichiarazioni del titolare al dicastero si riferiscono al progetto “Grande Pompei” cofinanziato dall’Unione europea.
Tutte le opere e gli interventi previsti dal piano strategico porteranno al compimento del parco diffuso, che include le aree archeologiche di Pompei, l’Antiquarium di Boscoreale, Oplontis e Stabia, compresi i territori circostanti. Un grande polo che amplierà l’offerta turistica anche verso Napoli e il Parco Nazionale del Vesuvio.
Con il servizio navetta incluso nel biglietto di visita, è già possibile visitare tutti i luoghi collegati dell’intero territorio, senza dover acquistare ticket separati e incastrare orari. Si può vivere Pompei come un unico grande parco, che si estende tra mare, Vesuvio e Monti Lattari.
Quando le opere saranno complete, l’Antiquarium avrà una sala dedicata agli scavi nelle ville di Stabia e nella villa di Civita Giuliana, incluso il carro cerimoniale scoperto nel 2021. La villa dei Misteri, in fase di restaurazione, sarà dotata di impianto di illuminazione sostenibile, alimentato da tegole fotovoltaiche che richiamano quelle originali antiche.
Come visitare il museo
Nei percorsi sono inclusi la Villa di Poppea ad Oplontis, la Villa San Marco, la Villa Arianna e il Museo Libero d’Orsi presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, quest’ultimo in fase di riapertura.
Tutte le attrazioni aperte e visitabili sono già collegate con servizio navetta Pompeii Artebus, ma saranno introdotti nuovi bus.
Inoltre, la programmazione sarà ulteriormente ampliata con visite speciali sui cantieri e in aree solitamente non accessibili dove sono in corso gli scavi, per una maggiore interazione con il pubblico.
Il direttore Zuchtriegel: “Orgogliosi di aver speso con efficacia e onestà”
Il direttore Gabriel Johannes Zuchtriegel, archeologo e funzionario tedesco naturalizzato italiano, illustra con entusiasmo il Grande Progetto Pompei, che mostrerà le meraviglie non ancora del tutto visibili. “Fuori le mura di Pompei – rivela Zuchtriegel – esiste un patrimonio che non ha uguali nel mondo: le ville di Stabia, Boscoreale, Torre Annunziata, la villa dei Misteri e quella di Diomede. Un valore inestimabile che con la Grande Pompei diventa parte integrante di un unico parco diffuso, di un vero e proprio paesaggio archeologico-culturale. I siti del territorio sono una specie di Pompei 2 in termini di potenzialità per la ricerca e la fruizione pubblica, ma al tempo stesso raccontano un aspetto complementare diverso rispetto all’area urbana: l’agricoltura, la villeggiatura, i vigneti, i campi e le contrade tra Oplontis, Pompei e Stabia”.
“Dobbiamo essere orgogliosi – conclude il direttore – di quello che siamo riusciti a fare a Pompei, soprattutto per aver speso le risorse con onestà ed efficacia, producendo risultati tangibili. Con il successo del Grande Progetto Pompei, abbiamo superato la fase emergenziale. Bisogna ora rilanciare e sviluppare le straordinarie potenzialità del Parco e del territorio circostante”.
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