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Continua a crescere la consapevolezza sull’impatto ambientale e sui costi associati all’energia e, di pari passo, l’efficienza energetica diventa una questione sempre più centrale nel dibattito contemporaneo. In questo contesto, le classi energetiche giocano un ruolo fondamentale nel fornire indicazioni chiare sul consumo energetico di un determinato edificio.
Concentriamoci dunque sulla classe energetica D: a cosa corrisponde e quali sono i requisiti che un immobile deve avere per rientrare in questa classe energetica?
A cosa corrisponde la classe energetica D?
L’assegnazione di una classe di efficienza energetica a edifici o appartamenti è diventata obbligatoria dal 2005, e non solo è essenziale a valutare i consumi energetici e i costi di gestione di un immobile, ma permette anche di determinare con precisione il suo valore di mercato.
Quindi, cosa significa classe energetica D? Considerando che la scala di classificazione va da A4 a G, la classe energetica D attribuisce a un edificio prestazioni di medio livello. In conformità con le normative europee, la classe D rappresenta il livello minimo richiesto, ma offre spazio per miglioramenti che possono contribuire al comfort abitativo, alla riduzione dei costi e alla tutela ambientale.
Sebbene la classe energetica D si posizioni in una fascia intermedia, è essenziale che gli immobili più datati siano riqualificati almeno a questo livello, ponendo così le basi per eventuali perfezionamenti futuri: l’UE ha infatti recentemente dato il via al progetto case green, puntando a portare tutti gli immobili in classe D entro il 2033.
Cosa deve avere una casa in classe energetica D?
Come abbiamo visto, dunque, gli edifici in classe energetica D corrispondono a immobili di fascia intermedia, e sono un buon punto di partenza in ottica di miglioramenti ed efficientamenti futuri. Quando si parla di classe energetica D si fa riferimento a immobili relativamente recenti, costruiti meno di 20 anni fa.
Sebbene non rispondano necessariamente agli standard più innovativi, gli edifici in classe energetica D hanno un consumo medio di 80 kWh/mq, con performance che possono essere potenziate attraverso interventi di riqualificazione mirati, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale.
Altri elementi caratteristici di un immobile in classe energetica D sono una:
- coibentazione del tetto di buona qualità;
- muri perimetrali con uno spessore maggiore;
- un isolamento termico fornito da infissi e serramenti di qualità.
Attualmente, questa classe risulta essere fuori dalla portata della maggioranza degli immobili in Italia, con il 60% di essi classificati nella meno efficiente Classe F o addirittura nella classe G, cosa bisogna fare per portare un immobile alla classe energetica D?
Cosa fare per raggiungere la classe energetica D?
Come abbiamo visto, per soddisfare gli attuali requisiti della classe energetica D, che secondo il progetto UE potrebbe diventare obbligatoria entro il 2033, è essenziale apportare significativi miglioramenti all’efficienza energetica.
Le abitazioni destinate a raggiungere questa classe dovrebbero mantenere un consumo energetico annuo compreso tra 71 e 90 kWh/mq, beneficiando di una coibentazione del tetto efficace e di muri perimetrali con uno spessore maggiore.
La presenza di una caldaia a condensazione ad alta efficienza, di un impianto di riscaldamento a pavimento e di sistemi di auto-produzione di energia elettrica (come il fotovoltaico) contribuiscono al raggiungimento di questa classe, insieme al cappotto termico e alla sostituzione degli infissi e dei serramenti con soluzioni più innovative e performanti.
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Sebbene gli interventi di adeguamento ed efficientamento energetico richiedano un notevole investimento, spesso sono disponibili interessanti incentivi fiscali e agevolazioni.