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Quando si parla di case popolari le domande sono tantissime e le risposte non sempre facili da reperire.
Ecco tutto quello che c’è da sapere: cosa si intende per case popolari, quali sono i requisiti di accesso per farne richiesta e come inoltrare domanda per l’assegnazione.
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Cosa sono le case popolari
Le case popolari, note anche come alloggi IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) o ERP (Edilizia Residenziale Pubblica), sono immobili di proprietà pubblica assegnati a un costo di affitto agevolato a nuclei familiari con basso reddito.
Per accedervi bisogna iscriversi a una graduatoria locale.
L’edilizia popolare è gestita dalla pubblica amministrazione a livello nazionale, regionale o comunale. Primi esempi di edilizia sociale sono noti già nel XVI secolo ma solo dal 19° secolo in poi si diffondono per via del continuo aumento della popolazione urbana. L’Italia ha istituito le case popolari con la legge n. 254 del 31 maggio 1903 stabilendo le regole per la concessione.
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Come accedere a una casa popolare
Per partecipare all’assegnazione di una casa popolare bisogna iscriversi alle graduatorie del comune di residenza, della provincia o della regione. I bandi di assegnazione vengono pubblicati periodicamente, in genere con cadenza quadriennale.
La richiesta si può inoltrare online, all’ufficio comunale di competenza o tramite patronato compilando un apposito modulo e allegando la documentazione richiesta. Una volta in graduatoria, bisognerà aspettare che un immobile si liberi o se ne costruiscano di nuovi.
Sarà il comune ad assegnare le case popolari selezionando gli aventi diritto dalle graduatorie a disposizione.
I requisiti richiesti per l’assegnazione di una casa popolare
I requisiti necessari per l’assegnazione di una casa popolare vengono indicati nei singoli bandi. Le regole però valgono su tutto il territorio italiano:
- non possedere un altro alloggio o possederne uno non adeguato;
- non essere assegnatari di altro alloggio popolare;
- non essere stati sfrattati da un alloggio popolare nei 5 anni precedenti;
- non aver occupato abusivamente un alloggio popolare nei 5 anni precedenti;
- risiedere o lavorare nel comune in cui si fa richiesta;
- non superare un certo reddito, calcolato sulla base del numero dei membri della famiglia.
Possono partecipare al bando tutti i cittadini italiani ed europei e i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno.
Quali documenti allegare?
I documenti da allegare alla domanda di assegnazione sono specificati nei singoli bandi. Vanno sempre allegati:
- documento di identità;
- l’ISEE o l’ISEE-erp (indicatore della situazione economica) che si può richiedere a un CAF specificando i propri redditi;
- certificato di invalidità se un membro del nucleo familiare ha una disabilità.
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I requisiti preferenziali
Al momento dell’assegnazione di una casa popolare, tra chi ha fatto richiesta viene favorito chi:
- vive in un alloggio provvisorio, come un dormitorio pubblico o un centro assistenza;
- è separato, divorziato, vedovo o madre nubile con minori a carico;
- è seguito dall’assistenza sociale da almeno 6 mesi;
- è invalido con capacità lavorativa ridotta del 66%;
- famiglie con minori e reddito inferiore a specifiche fasce e che hanno difficoltà a trovare un alloggio;
- nuclei familiari con soggetti invalidi oltre il 66% o con minori invalidi che necessitano di assistenza continua;
- nuclei familiari con over 65, più di tre figli o membri inabili al lavoro;
- famiglie formate da meno di 3 anni da membri under 35;
- genitori single con un figlio a carico;
- famiglie che dividono la casa con altri nuclei familiari;
- famiglie sfrattate;
- famiglie che vivono in case senza servizi igienici;
- famiglie che pagano un affitto superiore a un terzo del reddito;
- chi ha reddito annuo inferiore alla pensione minima dell’INPS.
A parità di punteggio avranno priorità i nuclei familiari con reddito più basso, membri disabili, più figli o anziani a carico e le famiglie più numerose.
Quanto costa casa popolare?
Il prezzo d’affitto di una casa popolare viene stabilito dal singolo comune. In linea generale, ha un costo molto più basso rispetto alle cifre di mercato.
Secondo la legge n. 560 del 24 dicembre 1993, è possibile riscattare una casa popolare acquistandola, a patto di:
- aver vissuto nella stessa casa per almeno 5 anni;
- aver pagato regolarmente l’affitto;
- avere un reddito inferiore a una data soglia;
- essere residenti del comune;
- non possedere altri alloggi.