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La stufa a pellet segue la scia positiva di un mercato degli impianti di riscaldamento in crescita. Questo combustibile da biomasse costa meno rispetto all’inizio della crisi energetica, ed è acquistabile con un’IVA scontata dal 22% al 10%.
Tutti segnali che aprono a scenari di opportunità di risparmio (il 30% rispetto agli impianti a gas naturale) e di consumi meno inquinanti.
Esistono diversi modelli di stufe a pellet. Oltre ai vantaggi del nocciolino d’oliva, in questo mercato si sono inseriti impianti di ultima generazione. Di questo gruppo fa parte anche l’idrostufa a pellet.
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Cos’è un’idrostufa a pellet?
Come accade per i tradizionali bruciatori o camini a pellet, l’idrostufa (o termostufa) genera calore dalla combustione del pellet ma, a differenza dei primi, l’idrostufa è collegata all’impianto idraulico già esistente in casa.
Come si intuisce dall’etimologia della parola, non produce direttamente aria calda ma scalda l’acqua. Così, l’acqua riscaldata può circolare nei termosifoni, così come in un impianto di riscaldamento a pavimento. Le stufe a pellet idro sono naturalmente capaci di scaldare l’acqua sanitaria per il bagno e per la cucina.
Il meccanismo, in sintesi, prevede dei tubi dell’impianto immersi nell’acqua, mentre una ventola spinge i fumi di combustione. Nel frattempo, può diffondere anche oltre l’80% del calore.
Vantaggi e svantaggi di un’idrostufa a pellet
Rispetto a una tradizionale stufa a pellet, questa tipologia di impianti richiede investimenti iniziali, comunque calmierati dagli Ecobonus e dagli sgravi fiscali.
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Tuttavia, è bene valutare i pro e contro di una stufa a pellet idro.
I vantaggi non sono pochi, tra questi:
- può riscaldare in maniera omogenea tutti gli ambienti di casa, a differenza di una stufa ventilata ma limitata al “focolaio”, quindi alle zone adiacenti;
- può essere collegata all’impianto di riscaldamento a pavimento, quindi non solo ai caloriferi;
- è di tecnologia evoluta, infatti è dotata di un sistema di gestione elettronico dell’accensione, della regolazione e dello spegnimento (questo consente di non sprecare pellet e calore, quindi maggiore risparmio già nel breve periodo);
- il pellet costa meno del GPL, del metano e del petrolio;
- l’idrostufa a pellet è ecologica e brucia biomasse organiche prive di sostanze chimiche.
Per quanto riguarda gli svantaggi di un’idrostufa a pellet (comunque potenzialmente risolvibili):
- l’acquisto e l’installazione di una idrostufa a pellet inizialmente costano più di altri impianti. Tuttavia, considerando il combustibile e l’efficienza energetica, si può risparmiare fino a 1000 euro all’anno rispetto a una tradizionale stufa a pellet);
- funziona meglio quando una casa è dotata di un buon isolamento termico, priva di dispersioni;
- ha bisogno di spazio per la presa d’aria e la canna fumaria;
- richiede un’accurata pulizia e manutenzione. Occorre pulire quotidianamente il braciere e svuotare il cassetto della cenere. Inoltre andrebbe ripulito lo scambiatore di calore, almeno una volta al mese, il condotto della cenere e del fumo e la canna fumaria una volta all’anno.
La stufa idro a pellet conviene?
Valutando i vantaggi, maggiori dei pochi e risolvibili svantaggi, andrebbe presa in considerazione.
Questa tipologia di impianti riscalda la casa interamente, e in modo più efficiente, con un risparmio in bolletta fino al 40-50% rispetto al tradizionale riscaldamento a gas o GPL.
Inoltre, ha il vantaggio di scaldare anche l’acqua sanitaria; senza contare che gli impianti più recenti sono più versatili, meno invadenti e più adattabili all’architettura e il design di una abitazione.