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Nascosto tra le maestose dune di sabbia danesi, il faro di Rubjerg Knude è un iconico luogo che sovrasta questo tratto di costa del Mare del Nord. Da decenni, questo maestoso faro ha affascinato visitatori e abitanti locali, con la sua presenza imponente e la sua luce guida che ha illuminato il pericoloso tratto di costa. Tuttavia, la natura selvaggia ha fatto il suo corso e il mare ha corroso lentamente e inesorabilmente la scogliera su cui il faro poggiava. Nel 2019 si è allora deciso di spostarlo.
In questo articolo andremo alla scoperta della storia di questo luogo suggestivo e del suo spostamento, un progetto coraggioso che ha dato i suoi frutti.
La storia del faro di Rubjerg Knude
Il faro sorge sulle dune di Rubjerg Knude, da cui prende il nome. L’imponente costa su cui il faro poggia si staglia sul Mare del Nord, nello Jutland settentrionale (Danimarca). È una delle principali attrazioni turistiche locali.
Terminato nel 1900, il faro di Rubjerg Knude era posizionato nel punto più alto della scogliera, a 200 metri di distanza dal mare. La struttura era gestita da tre uomini e dalle loro famiglie: un caposquadra del faro, un assistente del faro e un guardiano del faro. La sala delle guardie doveva essere occupata ogni notte, pertanto i tre uomini si alternavano nei loro turni di lavoro. Essi avevano il compito di monitorare l’approvvigionamento del gas, caricare l’orologio dell’apparato ottico ogni tre ore e, in caso di nebbia, accendere la luce e controllare i motori nella sala macchine.
Tuttavia, solo pochi anni dopo il completamento del faro, emersero problemi legati alla sabbia. La duna sulla sommità del pendio costiero crebbe a tal punto che le navi in mare avevano difficoltà a individuare la luce del faro e non riuscivano più a udire la sirena. Per diversi anni, furono effettuati sforzi ingenti per rimuovere grandi quantità di sabbia di fronte al faro, ma nel 1968 il faro fu abbandonato.
Gli anni successivi
Nel 1980 all’interno del faro venne creato un museo, per narrare la storia del faro di Rubjerg Knude. La duna ha però continuato ad inghiottire le sale interne, così dopo 12 anni di attività, anche il museo ha dovuto abbandonare il faro.
Nel 2016, Realdania (un’associazione danese che supporta progetti architettonici) e la Norwegian Environment Agency hanno pensato di ridare nuova vita al faro, attirando così migliaia di turisti. All’interno della torre è stata costruita una scala che permette di salire fino in cima ad osservare la natura selvaggia e la forza impetuosa delle onde del Mare del Nord.
È stato anche allestito uno speciale prisma luminoso che crea fantastici giochi di luce e colore all’interno della torre.
Nel 2019 si è pensato di attuare delle azioni per preservare questa storica struttura, provando a… spostarla!
I lavori di spostamento del faro
L’incarico di spostare il faro è stato affidato ad un muratore locale di Lønstrup, Murer Kjeld. Nel mese di agosto 2019, sono iniziati i preparativi per questo evento unico. Per ben due mesi Murer Kjeld e il suo team hanno lavorato instancabilmente per preparare lo spostamento del faro. Il team ha spostato tonnellate di sabbia, scavato le fondamenta del faro e rinforzato l’intera struttura con diverse tonnellate di ferro e cemento.
Sono stati creati dei binari nella scogliera, su cui il faro avrebbe dovuto scorrere per arretrare di circa 70 metri. Nonostante le dure condizioni di lavoro, tra innumerevoli tempeste di sabbia, Murer Kjeld e il suo team hanno lavorato ogni giorno, suscitando grande interesse tra la gente del posto.
Il 22 ottobre 2019, una grande folla si è radunata a Rubjerg Knude per assistere a questo evento senza precedenti. Oltre 20mila persone si sono presentate per vedere il faro, alto quasi 30 metri, muoversi su rotaie per raggiungere la destinazione prescelta.
Con migliaia di occhi puntati, il faro ha seguito perfettamente i binari, senza incontrare ostacoli, giungendo al luogo designato.Ora il faro di Rubjerg Knude si trova a una distanza di sicurezza che gli garantisce di essere luogo di ritrovo e di vista da parte dei turisti per ancora molti anni, e per tutti colori che avranno voglia di visitare questo luogo che ha una storia unica al mondo.