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Chissà quante volte ci è capitato di pensarlo: come vorrei una casa più grande o anche solo una stanza in più da trasformare in mini palestra domestica, in ufficio, in una lavanderia, per non dover stendere i panni in bagno o semplicemente in una camera per gli ospiti.
Ogni volta, probabilmente, ci siamo rassegnati davanti all’impossibilità della cosa: cambiare casa non è facile e una stanza in più se non c’è non la si può avere.
Ma, siamo sicuri? E se, invece, potessimo comprare una stanza dai nostri vicini di casa? È l’innovativa soluzione proposta oggigiorno da alcuni professionisti del mondo immobiliare.
Certo, nulla è semplice e scontato, ma molto spesso si può rimane piacevolmente sorpresi.
Come funziona una pratica di frazionamento e accorpamento?
Ovviamente, in primo luogo bisogna verificare la disponibilità da parte del vicino che sta ai lati del nostro appartamento – quindi sotto, sopra, a destra o a sinistra – di vendere una porzione della sua abitazione adiacente alla nostra.
La disponibilità del condomino e l’eventuale accordo economico fra le parti non sono ovviamente l’unico elemento necessario.
A seguire, bisognerà contattare un perito per verificare che dal punto di vista edilizio ed urbanistico l’operazione sia fattibile, valutando il tipo di opere, i volumi, i rapporti illuminanti… solo per citare alcuni elementi da considerare.
Sempre in questa fase iniziale, è opportuno fare un calcolo dei costi complessivi che le opere potrebbero avere, per essere certi che il lavoro sia sostenibile anche da un punto di vista economico.
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La regolarità urbanistica
Per vendere una stanza, serve lo stesso tipo di documentazione necessaria alla vendita di una casa.
Occorre dunque effettuare una verifica di conformità urbanistica e catastale di entrambi gli immobili. In caso vi fossero degli abusi, non si potrà procedere con il passaggio successivo ossia con la pratica di frazionamento e accorpamento.
È, inoltre, consigliabile che la stanza in vendita sia dotata di una relazione tecnica integrata.
La pratica edilizia
Una volta superate le verifiche iniziali, è possibile aprire una pratica di frazionamento e accorpamento presso il Comune.
Nella pratica dovrà essere contenuta la modifica e dovrà essere creato il relativo subalterno in catasto.
La stanza in vendita deve essere identificata come entità autonoma dal punto di vista urbanistico e catastale.
I lavori di muratura necessari verranno eseguiti a seguito del rogito, lasciando la pratica aperta. Ultimato il tutto, il geometra, attraverso pratica DOCFA, effettuerà un aggiornamento catastale definitivo che documenti la situazione post vendita di entrambi gli immobili coinvolti.
Infine, sarà necessario aggiornare l’agibilità di entrambe le unità. Et voilà, la stanza è fatta!