Indice dei contenuti
Sono diversi i motivi che possono portare ad ampliare una finestra. Indipendentemente che sia per avere più luce o migliorare l’estetica di casa, ingrandire una finestra non è un gioco da ragazzi.
È possibile, ma ci sono diversi vincoli dei quali bisogna tener conto per realizzare lavori a norma.
Cosa fare per ingrandire una finestra?
Il primo passo da compiere è contattare un tecnico che svolga un’attenta analisi strutturale e che stabilisca se il lavoro da compiere possa o meno compromettere la statica dell’edificio.
Ricevuto il benestare del tecnico, ci vorranno circa due giorni per effettuare concretamente l’ampliamento, lavoro che si svolgerà in sette fasi:
- verranno rimossi il serramento esistente e il davanzale;
- si posizionerà un nuovo architrave;
- verrà demolita una porzione di muro;
- verrà rifinito il nuovo vano finestra;
- si poserà il controtelaio nel relativo imbotte;
- verrà risistemato il davanzale;
- si metteranno in posa le ante.
Leggi anche: ECCO COSA SERVE PER TRASFORMARE UNA FINESTRA IN PORTA-FINESTRA
Quando non si può ingrandire una finestra?
Il più delle volte ampliare una finestra è possibile, ma quando si incontrano limiti insuperabili questi, solitamente, sono legati alla collocazione geografica dell’edificio.
Per esempio, non si possono svolgere lavori di questo tipo su edifici che si trovano:
- in zone tutelate con vincolo storico, architettonico e/o paesaggistico;
- nei centri storici;
- in luoghi soggetti a norme paesaggistiche;
- così vicini a un’altra proprietà da avere l’affaccio della finestra direttamente sul confine.
E se si vive in condominio?
Nel caso di un condominio, invece, non si possono svolgere lavori di ingrandimento se rivolti a parti comuni dell’immobile.
In questo caso, bisogna procedere prima proponendo l’ingrandimento all’assemblea condominiale, che nel caso in cui concedesse l’ok ai lavori, dovrebbe comunque avvalersi di un tecnico che stabilisca la validità della modifica.