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È una tecnica tanto antica quanto affascinante e negli ultimi anni, che si è diffusa anche in Occidente per raccontarci che le cicatrici, i segni del tempo e le crepe non sono qualcosa da nascondere, ma da esibire con fierezza perché possono diventare fonte di bellezza non meno che la perfezione.
Parliamo del kintsugi, la tecnica giapponese che riattacca i cocci delle ceramiche in frantumi con l’oro. Vediamo insieme come praticare il kintsugi fai da te.
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Cos’è il kintsugi
L’antica arte del kintsugi nasce intorno al 1400 in Giappone che, al tempo, era costellazione di feudi retti dagli shogun locali. Proprio alla corte di uno di essi, Ashikaga Yoshimasa, nacque questa tecnica.
Secondo la leggenda, un giorno allo shogun cadde di mano una tazza di tè che si frantumò. I mastri ceramisti ebbero l’incarico di ripararla, ma lo fecero usando graffe di metallo che lasciavano visibile il danno, peggiorandolo ulteriormente. Lo shogun andò su tutte le furie fino a che un ceramista ebbe l’idea: usare l’oro.
Cosa significa il kintsugi
Il ceramista che immaginò la nuova tecnica assemblò i cocci usando lacca urushi, una speciale lacca rossa che poi cosparse di polvere d’oro. Le crepe riparate non solo resero la tazza di nuovo utilizzabile, ma anche più bella di prima.
L’oggetto rotto diventa metafora della vita stessa sottoposta a continui urti che possono alterarla, creparla, persino spezzarla irrimediabilmente. Tuttavia, errori, cadute e cicatrici non vanno cancellati o nascosti, diventano invece l’occasione per immaginare una nuova svolta.
Le crepe danno nuovo valore all’oggetto, e più significato alla vita.
Il kintsugi fai da te
Oggi è possibile praticare l’arte del kintsugi fai da te acquistando kit completi che consentono di mettersi alla prova e trasformare le ceramiche rotte in qualcosa di nuovo e più bello di prima.
La lacca urushi della tecnica tradizionale non è facile da trovare in Europa, ma si può usare al suo posto la resina epossidica. La polvere dorata al posto di vera polvere d’oro colorerà la resina dando lo stesso effetto finale ma con una spesa inferiore.
L’alternativa al kintsugi: il gintsugi
Se, al posto dell’oro, decidete di usare l’argento, state praticando una tecnica simile con un nome appena diverso.
Si chiama gintsugi, dal termine gin che in giapponese significa argento. Su alcune ceramiche l’effetto dell’argento sarà ancora più bello dell’oro.
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Come praticare il kintsugi fai da te
Unite la resina epossidica alla polvere dorata in un contenitore usa e getta. La quantità di resina deve essere il triplo rispetto alla polvere.
Mescolate fino a ottenere un composto fluido e completamente dorato. Incollate i cocci usando la resina dorata appena preparata. Una volta asciutta, riempite gli eventuali vuoti con altra resina.