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Un elettrodomestico sempre più utilizzato nelle cucine moderne, che permette di riscaldare con facilità cibi e bevande. Stiamo parlando ovviamente del forno a microonde.
Le origini del forno a microonde
Bisogna partire dagli anni Quaranta, quando gli scienziati americani svilupparono un dispositivo magnetico noto come magnetron: si trattava di un tubo che produceva microonde.
Iniziò il suo utilizzo durante la Seconda Guerra Mondiale: le forze alleate, attraverso queste microonde, riuscivano a individuare gli aerei nazisti durante la Guerra.
Presto però venne introdotto nel mondo culinario.
Fu il dottor Percy Spencer, un ingegnere della Raytheon Company, a scoprire che le microonde producevano abbastanza calore per cuocere il cibo molto velocemente.
Per questo motivo, si attribuisce a lui la creazione del primo forno a microonde, che era alto un metro e mezzo e pesava 750 libbre.
Il Radarange e il primo brevetto del forno a microonde
Nel 1945, Raytheon depositò il primo brevetto del forno a microonde. Nel 1947, venne introdotto da Raytheon il primo forno a microonde disponibile in commercio: il Radarange.
Questo apparecchio richiedeva addirittura 3 volte l’energia dei moderni forni a microonde, cioè 3 kilowatt, ed era raffreddato ad acqua.
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I primi microonde a uso domestico
Fu negli anni Sessanta che vennero progettati i primi forni a microonde ad uso domestico, a opera dell’azienda di elettrodomestici Amana.
Nel 1967, venne lanciato il Radarange da banco a un prezzo di circa 500 dollari. Fu quello il momento di svolta per la corsa al microonde, e ogni azienda di elettrodomestici sfruttò proprio la sua tecnologia per creare esemplari simili.
Nel 1975, le vendite di forni a microonde superarono quelle dei forni a gas per la prima volta nella storia.
L’anno dopo esistevano più forni a microonde nelle case che lavastoviglie. Se guardiamo a oggi, in America quasi tutti posseggono un microonde, e in Italia se ne vedono sempre di più.