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A Natale, una delle tradizioni più antiche prevede lo scambio di un dono ben preciso: la pianta della Stella di Natale.
Nella simbologia popolare questa pianta è il gesto benaugurante per eccellenza. Essa incarna lo spirito di rinascita e di serenità che i credenti, e non, si apprestano a vivere per tutto il periodo natalizio.
Più intimamente rappresenta alcuni valori, quali l’umiltà, la saggezza, l’amore verso il prossimo e la fiducia completa.
Un simbolo di pace e accoglienza.
La storia della Stella di Natale
Nella botanica, invece, questa pianta è catalogata col nome di “Euphorbia pulcherrima”, che significa la “più bella delle euforbie”. La prima schedatura è avvenuta a Berlino, nel 1833, per opera del botanico Carl Ludwig Willdenow.
In realtà, il primo nome che la rese popolare fu “Poinsettia”, che deriva da Joel Roberts Poinsett, il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Messico che decise di introdurla negli Usa nel 1825.
Infatti, prima di diffondersi nel mondo, era una pianta ornamentale proveniente dal Messico, nazione nella quale cresce spontaneamente e dove, allo stato selvatico, può raggiungere anche un’altezza fra i due e i quattro metri.
Arriverà subito dopo in Europa per mano del naturalista tedesco Alexander von Humboldt, che l’ha introdotta a Berlino dopo una lunga spedizione in America Latina.
La Stella di Natale nella leggenda Azteca
La storia di questa pianta risale a leggende ancora più antiche. Secondo i racconti tramandati dagli aztechi e giunti ai giorni nostri, questa pianta sarebbe il risultato di una tragica storia d’amore. Il colore rosso rievoca le gocce di sangue scaturite dal cuore infranto di una dea azteca.
La civiltà azteca univa la fede alla pratica quotidiana, tanto che il pigmento rosso della pianta veniva utilizzato per colorare i tessuti e i cosmetici. Mentre, la linfa lattiginosa sarebbe stata utilizzata come ingrediente per produrre un preparato antipiretico.
Perché si chiama Stella di Natale?
Sembra incredibile ma dagli Aztechi, ossia dal lontano XIV secolo, a oggi, la Euphorbia pulcherrima è diventata il simbolo del Natale. Ma non è affatto un caso. Infatti, è ancora una volta dal Messico che prende origine la tradizione.
Precisamente dalla favola della giovane Pepita, del XVI secolo, un personaggio talmente povero da non potersi permettere un fiore per omaggiare l’altare di Gesù Bambino. La storia narra che suo cugino Pedro compose per lei un bouquet di erbe e ramoscelli. Durante la messa questo mazzo si trasformò in fiori rossi a forma di stella. Da questo miracolo trae spunto la tradizione del “flor de Noche Buena”, che significa “fiore della Notte Santa”. Quel fiore era la pianta selvatica che nasce spontanea in Messico.
Da Stella di Natale a Stella di Hollywood
Come è accaduto per tanti prodotti provenienti dalle Americhe, si pensi al cacao, al pomodoro e alle patate, la pianta Stella di Natale è arrivata a noi grazie ai commerci.
Paul Ecke, emigrante tedesco negli Usa, la mercanteggiò all’inizio del Novecento. Suo figlio la espose nei negozi di Los Angeles nel Sunset Boulevard e nell’Hollywood Boulevard, proprio nei pressi del “Walk of Fame” dove si “passeggia” tra le stelle del cinema mondiale.
La Stella di Natale in realtà è gialla
Il vero fiore della Stella di Natale è piccolo e giallo, ed è racchiuso dai petali rossi, che in realtà non sono i petali ma le foglie.
Da un po’ di anni nei mercatini natalizi si trovano anche varianti con foglie rosa, bianche o rosso acceso.
La Stella di Natale simbolo della ricerca scientifica
Non mancherà anche l’appuntamento con la solidarietà. Dal 1989 questa pianta è stata adottata dall’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma). Quell’anno, grazie all’intuizione della presidente della Sezione AIL di Reggio Calabria, furono vendute le prime 500 Stelle di Natale per acquistare dei macchinari necessari all’ematologia locale.
Oggi l’AIL raccoglie fondi per finanziare la ricerca scientifica e l’assistenza ai pazienti ematologici di tutta Italia.
Come curare una Stella di Natale in casa
La Stella di Natale purtroppo è anche una delle piante più usa e getta in casa, poiché non si conoscono bene le tecniche per la cura, e si tende a trascurarla dopo le festività natalizie.
Questa pianta può essere tenuta in vaso e in casa per un breve periodo, in una stanza ben illuminata e arieggiata. Non deve essere a contatto diretto con la luce del sole.
In estate, può stare all’aria aperta ma in una zona ombreggiata. Andrebbe travasata e trattata con i fertilizzanti, affinché duri nel tempo.
Una volta piantata in giardino o su uno spazio verde, andrebbe innaffiata ogni 2 o 3 giorni. Il terriccio non deve essere secco.