Indice dei contenuti
Le candele profumate sono spesso utilizzate per creare un’atmosfera avvolgente e aromaticamente piacevole nelle nostre case. Tuttavia, la diffusione di un video allarmante sui social, che solleva interrogativi sui potenziali rischi legati all’uso di candele profumate, aggiunge una nuova prospettiva a questo aspetto. Il video, estratto da un podcast condotto da Steven Gundry, ex cardiochirurgo noto per le sue teorie nutrizionali controverse, ha generato preoccupazioni significative tra coloro che regolarmente utilizzano le candele profumate.
Mentre molti apprezzano l’atmosfera profumata, la questione riguardante possibili effetti collaterali nocivi derivanti dalla combustione di questi prodotti diventa sempre più urgente. Esploriamo attentamente la validità di queste preoccupazioni, analizzando gli ingredienti impiegati nelle candele profumate e valutando i potenziali impatti sulla qualità dell’aria che respiriamo in casa.
Le candele profumate sono davvero pericolose?
Come abbiamo visto, l’interrogativo circa la sicurezza delle candele profumate deriva dall’intervista di Steven Gundry, ex cardiochirurgo, a Peter Spiegel, esperto di qualità dell’aria. Nel corso della puntata del podcast, Spiegel ha dichiarato infatti che le candele profumate sono pericolose per la salute.
La spiegazione sta nel fatto che le candele utilizzate per profumare le nostre case e creare la giusta atmosfera conterrebbero ftalati, ingredienti artificiali utilizzati per la profumazione derivati del petrolio, noti per alterare gli ormoni. Inoltre, continua Grundy, accendere in casa candele fatte di paraffina derivata dal petrolio equivarrebbe sostanzialmente a “bruciare petrolio in casa“.
Ma quanto c’è di vero nelle affermazioni di Spiegel?
Candele tossiche: la ricerca scientifica
Uno studio scientifico di circa dieci anni fa ha esaminato gli effetti della combustione di candele di paraffina profumate in ambienti chiusi, come le case. I risultati della ricerca furono convincenti: sebbene vennero rilevate tracce di sostanze cancerogene, queste rientravano nei limiti raccomandati dall’OMS per una buona qualità dell’aria domestica. Lo studio venne dunque alla conclusione che le candele profumate, con un uso normale, non rappresentano un rischio per la salute.
È importante sottolineare che la ricerca è stata condotta da studiosi affiliati ai produttori di candele, circostanza che potenzialmente solleva un conflitto d’interessi. Nonostante questa connessione, i risultati dello studio sono stati coerenti con quelli di precedenti ricerche, e va evidenziato che il lavoro è stato soggetto a una revisione paritaria (peer review) da parte di esperti indipendenti, estranei alla sua realizzazione.
Le candele sono pericolose? Le variabili da tenere a mente
Dunque, possiamo ritenere le candele cancerogene? Accendere candele in casa fa male? Per rispondere a queste domande è necessario esaminare alcune variabili. Secondo gli studi, infatti, la quantità di sostanze nocive dipende dalla quantità di candele accese e da variabili ambientali, come il ricambio dell’aria, la vicinanza alle candele e il numero di persone che occupano un certo ambiente. In condizioni normali, si può dire che l’esposizione a sostanze cancerogene e tossiche è inferiore rispetto a situazioni esterne nei paraggi di zone particolarmente trafficate.
Inoltre, è importante precisare che i produttori di candele sono vincolati a rispettare precise regole e limitazioni nella scelta delle sostanze profumate da aggiungere ai loro prodotti, le quali variano in base alle disposizioni di ciascun paese. Ad esempio, nell’Unione Europea, l’utilizzo degli ftalati nelle candele profumate è vietato poiché tali sostanze possono interferire con il sistema endocrino e compromettere la maturazione degli spermatozoi, a causa della loro azione tossica. Questo controllo rigoroso sull’impiego degli ftalati è esteso anche all’industria chimica in generale, con norme severamente regolamentate.
Il Regolamento europeo REACH, che disciplina la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la limitazione delle sostanze chimiche, specifica le eccezioni consentite, garantendo così la sicurezza dei prodotti sul mercato.
Come scegliere candele profumate sicure
Quando si cerca una candela sicura e non tossica, la prima precauzione da adottare è controllare la presenza di avvertenze per i consumatori riguardanti le emissioni e gli effetti sulla salute.
Le candele in cera d’api emergono come la scelta atossica per eccellenza. Realizzate con cera d’api pura, estratta dai tappi dei favi, queste candele bruciano in modo pulito, durano a lungo e emettono una fragranza naturale e piacevole. Anche le candele di soia, a base di oli vegetali di soia, palma e cocco idrogenati, rappresentano un’alternativa ecologica e sicura: bruciano più lentamente e producono meno fuliggine.
Per evitare sostanze nocive, è consigliabile optare per stoppini di cotone, preferendoli a quelli che contengono filo o piombo. Investire in candele di qualità può comportare un costo leggermente più elevato, ma garantisce una durata maggiore e la tranquillità di un’atmosfera avvolgente senza la diffusione di sostanze dannose nell’aria domestica.
Come usare le candele profumate in sicurezza
Quando si utilizzano le candele in casa, è fondamentale adottare alcune precauzioni per garantire un ambiente sicuro e privo di rischi. Prima di tutto, è consigliabile bruciare una sola candela alla volta per evitare sovraccarichi eccessivi di fumo o calore.
Inoltre, è importante prestare attenzione allo stoppino: ogni volta che si riaccende la candela, assicurarsi che lo stoppino bruciato venga attentamente tagliato per mantenere una fiamma pulita e sicura.
È infine consigliabile utilizzare coperchi o conservare le candele nuove o spente in contenitori ermetici. Questo atteggiamento impedisce alle candele di accumulare polveri e altre particelle presenti nell’aria sulla loro superficie, garantendo una maggiore sicurezza durante l’uso successivo.
LEGGI ANCHE: Candele profumate in casa, cosa sapere per usarle al meglio
Quanto può stare accesa una candela?
Una pratica raccomandata è limitare il periodo di combustione di ciascuna candela a tre o quattro ore al massimo. Questa precauzione non solo contribuisce a evitare surriscaldamenti indesiderati, ma preserva anche la qualità della combustione della candela stessa.