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Livigno, nota cittadina montana in provincia di Sondrio, viene scelta come meta per le vacanze invernali per le sue piste da sci, mentre d’estate per lo shopping esentasse.
La città, che si trova al confine con la Svizzera, ha una politica fiscale priva di sgravi e imposte aggiuntive. Fin dal Seicento, questa zona d’Italia ha sviluppato una certa autonomia economica rispetto al resto dello stivale.
Benefici fiscali che le sono sono stati riconosciuti prima dal governo italiano nel 1910 e nel 1960 dal resto dell’Europa. Il che ha reso Livigno una delle località extra doganali più famose del vecchio Continente.
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La storia di Livigno, zona franca
Livigno è una delle zone di libero scambio più note d’Europa.
Lo status di zona extradoganale è sancito dalla legge n. 516 del 17 luglio 1910.
La ragione? La zona franca è legata all’isolamento che ha caratterizzato la località. Fino al 1952, infatti, Livigno restava priva di comunicazione e scambi durante l’inverno.
Le prime esenzioni risalgono addirittura al 1538. Nel 1805, fu Napoleone a riconoscere il beneficio extradoganale e, ancora, nel 1818, l’Imperatore Austro Ungarico.
Entrata a far parte del Regno d’Italia, nel 1861, nel 1910 Livigno ebbe una legge ad hoc sull’extradoganalità.
Anche la Comunità Economica Europea ha riconosciuto i diritti di Livigno, nel 1960.
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Cosa acquistare senza IVA a Livigno
Fare compere a Livigno significa non pagare l’Iva, un’esenzione che ha incentivato nella città montana lombarda un fiorente turismo economico.
Nella località valtellinese, le cose convenienti da comprare sono la benzina – specie di questi tempi – e tanti altri prodotti che vanno dalla moda all’elettronica, dalle sigarette agli alcolici che costano la metà rispetto all’Italia.
Anche lo shopping dei prodotti tipici della zona non è male: dai coltellini artigianali alle specialità culinarie, pizzoccheri, bresaola, formaggi e latticini, e altre vere e proprie prelibatezze.
Le regole del duty free
Non tutti lo sanno, ma ci sono delle regole e dei limiti per gli acquisti a Livigno. I turisti, infatti, possono beneficiare della franchigia sino a 300,00 euro, ridotti a 150,00 euro per i minori di 15 anni.
E se a Livigno gli acquisti non rientrano nelle franchigie?
Se gli articoli acquistati non rientrano nelle franchigie, devono essere dichiarati subito alla Guardia di Finanza o all’Agenzia delle Dogane al valico di confine.
I diritti da pagare incidono sul prezzo di acquisto per circa il 25% (Dazio + IVA). L’incidenza fiscale è più alta per gli alcolici, per la carne e la bresaola.
Le multe per il contrabbando
Secondo le Leggi Doganali (D.P.R. n. 43 del 1973), il contrabbando di merce è sanzionato fino a 4.000 euro, con sequestro dei beni.
Per l’evasione di diritti superiore a tale cifra, il contrabbando è punito con la multa da due a dieci volte i diritti evasi.