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“Qualità eccellente”: ecco come viene classificato l’88,9% dei siti balneari dell’Unione Europea secondo il rapporto annuale dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) in collaborazione con la Commissione Europea elaborato secondo i dati di qualità dell’acqua raccolti nel 2022.
Inoltre, per facilitare l’interpretazione dei dati ed averne una rappresentazione grafica, l’AEA ha pubblicato anche una mappa interattiva che consente di visualizzare ogni singolo Paese. In dettaglio, nel nostro Paese, i siti balneari di livello eccellente sono ben l’89,6% del totale.
L’acqua del mare è migliore di quella di fiumi e laghi
Dai dati pubblicati emerge che la qualità delle acque di balneazione costiere, quindi quelle del mare che da sole rappresentano due terzi del totale dei siti di balneazione, è migliore rispetto a quella dei fiumi e dei laghi.
Infatti, l’88,9% dei siti di balneabili sulle coste è definito di qualità eccellente rispetto al 79,3% dei siti nell’entroterra, quindi laghi e fiumi. Questa situazione è legata alla maggiore e migliore capacità di rinnovo ed autodepurazione delle acque costiere aperte. Al contrario, le acque di balneazione interne dell’Europa centrale, che si trovano in laghi e stagni relativamente piccoli o fiumi con portata ridotta, sono più condizionati dall’inquinamento causato da forti piogge o siccità, soprattutto in estate.
Qualità in crescita
A partire dal 2006, anno di introduzione della direttiva UE sulle acque di balneazione, la percentuale di siti definiti “eccellenti” è in continua crescita e si è stabilizzato negli ultimi anni tra l’85-89% per le acque costiere e il 77-81% per le acque di balneazione interne.
Inoltre, gli standard minimi di qualità dell’acqua sono stati rispettati nel 95,9% di tutte le acque di balneazione nell’UE. Al contrario, i siti di balneazione con acque di bassa qualità sono diminuiti negli ultimi 10 anni, fino al 2022 dove si è raggiunto l’1,5%.
Alcuni numeri
Il 95% delle acque di balneazione di Cipro, Austria, Grecia e Croazia nel 2022 sono risultate di qualità “eccellente” mentre per Malta, Bulgaria, Romania, Slovenia e Lussemburgo tutte le acque soddisfacevano lo standard minimo.
Inoltre, l’8% delle acque di balneazione si trovano a ridosso di città con più di 100.000 abitanti e in particolare in Grecia, Francia, Italia e Spagna rivestendo un ruolo fondamentale nella qualità della vita delle persone e degli ecosistemi.
Il quadro normativo in UE
La direttiva sulle acque di balneazione è uno strumento che la UE usa per monitorare lo stato di salute delle acque e delle risorse idriche e viene integrata da numerosi altri documenti (direttiva quadro sulle acque, direttiva sulle norme di qualità ambientale, direttiva sulle acque sotterranee, direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino e direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane). Tutt’oggi è in corso un’analisi della normativa vigente per adeguarla e modernizzarla ulteriormente.