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Intervista a Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, e a Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA.
Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, e Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA, ci aiutano a fare il punto sulla situazione attuale del mercato immobiliare, rispondendo alle nostre domande.
In che modo l’inflazione e il conseguente aumento dei tassi dei mutui influiranno sul mercato immobiliare?
I prossimi mesi – afferma Fabiana Megliola – saranno importanti per il mercato immobiliare che si lascia alle spalle un anno, il 2021, caratterizzato da un dinamismo importante che si è confermato anche nei primi tre mesi del 2022, come testimonia l’importante incremento delle compravendite registrato.
I risparmi accumulati durante il periodo di lockdown e il timore che l’inflazione riduca il potere di acquisto stanno spingendo i risparmiatori sul mattone.
Infatti, gli ultimi dati vedono un recupero delle compravendite per investimento e come casa vacanza. Se il segmento di chi investe potrebbe ancora essere attratto dal mattone, occorre capire come inciderà l’aumento dei tassi di interesse, soprattutto su chi acquista l’abitazione principale, ricorrendo a un’importante copertura del valore dell’immobile.
Per queste tipologie di acquirenti la disponibilità di spesa potrebbe ridursi. Senza dimenticare poi che l’aumento dei costi delle materie prime sta rallentando o facendo rivedere i piani di sviluppo immobiliare, così come il bonus 110% che ha contribuito a dare un impulso alla domanda dovrebbe terminare i suoi effetti sul mercato.
Sono dunque diverse le incognite che il mercato dovrà fronteggiare nei prossimi mesi e non si potrà escludere un ridimensionamento dei volumi.
Il punto di vista sui mutui
La BCE ha recentemente deciso di aumentare i tassi – spiega Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA – e la svolta è da ricercarsi nell’andamento dell’inflazione. La decisione della BCE è stata anticipata, perché gli scenari internazionali sono velocemente cambiati, infatti la ripresa post-Covid è stata significativa e purtroppo la situazione è peggiorata con lo scoppio della guerra in Ucraina.
È facile intuire che l’impatto sul settore dei mutui sia per le imprese che per le famiglie sono inevitabili, anche se i tassi sono cresciuti nei mesi scorsi ancora prima dello scoppio della guerra in Ucraina. I tassi fissi avevano già registrato un’accelerazione da inizio anno: il valore dell’Eurirs a 20 anni era a gennaio 2022 pari a 0,60 punti; oggi è arrivato a 2,32 punti.
Anche il tasso Euribor a 3 mesi è aumentato: era pari a -0,57 punti a gennaio, oggi è arrivato a -0,33 punti. Nonostante gli ultimi aumenti i tassi sono ancora molto contenuti rispetto alle medie storiche”.
È un buon momento per vendere una casa?
In questo momento, i prezzi sono in salita (in alcune città il recupero dei valori è stato importante nel 2021) e, sicuramente, chi vende casa potrà realizzare un guadagno, soprattutto se ha comprato in tempi di ribassi di valori.
È vero anche che venderanno coloro che hanno necessità di cambiare e, quindi, di fare un acquisto sostitutivo/migliorativo e chi dovrà recuperare liquidità.
Chi non è mosso da queste motivazioni, se ritiene che il mattone possa dare un buon rendimento, potrebbe decidere di non smobilizzare.
Chi ha intenzione di comprare dovrebbe velocizzare il processo o aspettare?
Chi desidera comprare casa come investimento in questo momento deve valutare bene, mirando le zone che potranno rivalutarsi in futuro o dove c’è una buona domanda di immobili in affitto.
Chi deve comprare ricorrendo al mutuo deve valutare bene per che tipo di mutuo optare (a tasso fisso o variabile).
Entrambe queste figure di potenziali acquirenti si troveranno a fronteggiare una bassa offerta di immobili.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.