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Se anche JP Morgan ha deciso di sbarcare sul Metaverso acquistando una sede virtuale su Decentraland, una delle piattaforme virtuali già “funzionanti”, è normale chiedersi quale entità abbia questo fenomeno, che sembra stia prendendo piede su larga scala, attirando l’attenzione non solo di grandi colossi bancari, ma anche di brand e personalità di spicco.
Abbiamo chiesto un’opinione anche a Daniele Pastore, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Casa, riguardo alle possibilità che il Metaverso offre al mercato immobiliare.
Le opportunità del Metaverso: visite virtuali e trattative a distanza
“È probabilmente ancora presto per capire se si tratta di un’opportunità o meno per il mercato immobiliare”, commenta Daniele Pastore, direttore generale di Intesa Sanpaolo Casa, la società di intermediazione immobiliare del primo gruppo bancario italiano.
“Quello che però occorre sottolineare è che in tanti operatori economici, imprese e anche grandi corporation internazionali stanno iniziando a popolare la realtà virtuale. Per quanto riguarda il nostro ambito, in particolare, credo che dal Metaverso potrebbero derivare alcuni vantaggi per il mercato immobiliare reale, per esempio tra questi la possibilità di vedere virtualmente un immobile a cui siamo potenzialmente interessati, o di poter svolgere una trattativa con un cliente da qualunque luogo e a distanza mettendo a frutto tutti vantaggi derivanti dal non doversi spostare dal lavoro o da casa. In qualche maniera, è quello che Intesa Sanpaolo Casa vuole fare da tempo, integrando la più tradizionale attività di intermediazione immobiliare con servizi tecnologici e ad alto valore aggiunto per il cliente”.
Il futuro del Metaverso
“In generale”, continua Pastore “osserviamo che il mercato immobiliare nella realtà virtuale è in continua espansione: già dalla fine del 2021 stiamo assistendo a un aumento significativo degli acquisti di lotti virtuali con corrispondente aumento della domanda. Il fatto che questa propensione in futuro potrà aumentare, è confermato anche da transazioni recenti come quella ad opera di Philippe Plein che pare abbia investito in Decentraland il corrispondente di circa 1,4 milioni di dollari in criptovaluta per l’acquisto di 64 lotti dove sorgeranno aree con negozi, hotel, intrattenimento e musei“.
“Si tratta chiaramente di lotti esistenti solo nella realtà virtuale. Perciò, dal nostro osservatorio, l’aumento dei prezzi di questo tipo di spazi è determinato da un lato dalla crescita della domanda e dall’altro da una offerta ancora insufficiente. Quanto questo scenario sia realmente realizzabile in un futuro prossimo ancora non è possibile definirlo, di fatto gli investimenti e i ritorni degli stessi sono relativi a operazioni sulla realtà virtuale e non applicabili all’economia reale”.