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Ci sono oggetti che più di altri entrano nell’immaginario collettivo, diventando il simbolo di un luogo o di un periodo storico. Le cabine telefoniche non possono non far pensare al secolo scorso, in cui tutto era analogico e ancora non esistevano gli smartphone.
Quelle rosse con la scritta “Telephone” ci faranno poi immediatamente venire in mente il Regno Unito. Sono un patrimonio culturale, in qualche modo da preservare. Per questo motivo la Ofcom, l’autorità regolatrice per le telecomunicazioni inglese ha dichiarato che cinquantamila cabine telefoniche saranno protette da apposite regole.
Cabine telefoniche inglesi, perché preservarle?
I motivi per cui questi oggetti così significativi, ma meno utilizzati, siano ancora da preservare sono in realtà molteplici. Prima di tutto, è utile che funzionino tutte quelle cabine ubicate in zone non ancora coperte da tutte le reti dei quattro operatori nazionali.
Le motivazioni possono essere diverse, basta che si riscontri una necessità di utilizzarle. A quanto sembra non tutti comunicano solo tramite smartphone, anche nel ventunesimo secolo.
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Situazione delle cabine telefoniche in Italia
Viene naturale chiedersi quale sia la situazione in Italia, e alcuni dati stupirebbero chiunque. Solo nell’anno 2017 per esempio sono state effettuate 18 milioni di telefonate con le cabine telefoniche anni ’90.
Secondo i dati TIM, le cabine presenti a livello nazionale sono 40 mila e 18 mila tra queste sono ancora attive. Con il passare degli anni, grazie allo sviluppo tecnologico, a entrare in una cabina telefonica e inserire il gettone per telefonare sono davvero in pochi.
La maggior parte delle cabine è caduta ormai nel degrado e nell’abbandono. Il Codice Europero per le Comunicazioni Elettroniche ha deciso dal 2019 di non considerare più i telefoni pubblici come un servizio universale. Da allora TIM ha l’obbligo di affiggere all’esterno della postazione un cartello contenente anche la data di rimozione.
A essere obbligatoria è anche la comunicazione al Comune delle cabine da rimuovere. Tuttavia, gli utenti, singoli o associati, e gli enti interessati possono opporsi inviando un’istanza alla Direzione Tutela dei Consumatori. Secondo una dichiarazione rilasciata da Agcom a “Rolling Stones” l’ultimo lotto di rimozioni risale al 2019.
La storia della cabina telefonica in Italia
La prima cabina telefonica venne brevettata nel 1988 su idea di Wiliam Gray e arrivò in Italia nel 1952, a Milano in piazza San Babila.
C’è chi non si arrende all’abbandono di questi oggetti ormai vintage, e come succede a Roma cerca di dar loro nuova vita. Succede nel quartiere Appio Latino dove un gruppo di cittadini ha riconvertito alcune cabine in piccole biblioteche. Sono diventate piccole attrazioni per turisti e non solo, pulite e riqualificate, piene di scaffali e di libri per la pratica del bookcrossing, l’attività di scambio di libri.
A vincere il premio originalità in tema di cabine telefoniche è sicuramente Gabriele Contento, trentenne di origine romana che ha fatto diventare una cabina londinese un negozio di focaccia e mortadella.
“Pinkadella” è il posto dove l’inimitabile gusto della mortadella italiana e il vintage britannico si incontrano. Con partenza direttamente dall’Italia, la mortadella viene servita nella cabina telefonica a studenti, turisti e chiunque si trovi a passare davanti incuriosito. Dolce e salato nell’ex cabina, dove sono serviti anche cornetti e dolciumi. Una riscoperta del vintage da far venire l’acquolina in bocca.