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La “dolce vita” italiana o l’ “arte de vivre” francese? Cosa preferite per le vacanze? Noi italiani prendiamo seriamente in considerazione i nostri cugini d’oltralpe quando scegliamo i luoghi per il tempo libero e le ferie. Forse perché, in fondo, l’arte di vivere francese è uno stile che per certi aspetti ricorda quello tipico di alcune regioni italiane. Italiani e francesi sembrano somigliarsi più di quanto non si pensi.
Ecco 6 nuovi hotel che si trovano tra la Vandea e la Costa Azzurra, dove trascorrere le vacanze. Pregustiamo l’incanto e i comfort di queste strutture ricettive, provando a ricercare le similitudini con il nostro mediterraneo.
L’Hotel Belle Plage a Cannes.
Qui la costa più selvaggia incontra il massiccio dell’Esterel. La struttura progettata dall’architetto e designer Raphael Navot risente dell’influenza della corrente Bauhaus e degli edifici costruiti a Tel Aviv, ma con aggiunta di linee curve che addolciscono la vista sul mare. Le caratteristiche sono gli specchi con cornici in rame, i pavimenti in pietra con elementi di terrazzo veneziano, le testiere in pelle riciclata, i tessuti di lino grezzo, i bagni in cemento cerato.
Il Capelongue a Bonnieux in Provenza
Si trova a pochi passi dalla “piccola Pompei” francese. Questo hotel è un’ode all’arte di vivere provenzale, con contorno di ulivi, cipressi, rosmarini, giardini.
Gli architetti Marine Delaloy e Paula Alvarez de Toledo, il duo dietro lo studio Jaune che ha progettato questo albergo lo descrivono come una grande tenuta. Ricorda un po’ le nostre antiche masserie del mediterraneo immerse tra spezie e vegetazione variegata.
Les Hautes Mers sull’Île de Yeu
Su quest’isola si arriva solo in barca o in elicottero, ma la spiaggia è un incanto, spolverata di sabbia finissima e bianca. La costa è selvaggia e ricorda un po’ certi angoli incontaminati della Sardegna.
Situato a ridosso della spiaggia di Ker Chalon, Les Hautes Mers dispone di 17 camere arredate con mobili in legno invecchiato, progettate dall’architetto Luc Brochard in collaborazione con lo studio 44 Avril. Terrazze, piscine e tanta cucina a base di pesce e piatti con ravioli di cipolle, dolci aromatizzati con salvia e asparagi verdi.
La Bastide de Saint-Tropez
Stile più esotico e californiano, con palme e fitta vegetazione. Jessica Barouch ha curato la ristrutturazione e il nuovo décor di questo hotel, e tra i materiali ha scelto numerose ceramiche artigianali italiane e terracotta.
Materiali naturali e caldi. Mescolando ceramiche italiane (Ginori 1735) con pezzi vintage e una selezione di mobili della sua galleria JAG nel 7° arrondissement di Parigi, la Barouch ha creato un décor rilassato.
Il Maybourne Riviera, a Roquebrune-Cap-Martin
Questo hotel porta la firma di Jean-Michel Wilmotte e combina architettura scenografica, lifestyle mediterraneo e gastronomia.
La struttura sembra scavata nella roccia e i balconi sono a picco sul mare, sfidando la gravità, come in località e promontori della scogliera alta e rocciosa italiana. Notevole la piscina a sfioro. Lo chef stellato Mauro Colagreco è attento e sensibile alla pesca responsabile e ecosostenibile.
La Tartane, a Saint-Tropez
Anche qui, tra le 27 camere arredate da Jordane Arrivetz, i riferimenti allo stile mediterraneo non mancano. Mobili vintage, canne, panche dai colori agrumati e travi imbiancate.
Un’ode alla Costa Azzurra di un tempo, quella anni ’60 delle balere e dei jukebox, che tanto fecero sognare italiani e francesi.
*Immagine di Copertina – Credits to: lesdomainesdefontenille.com