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Quindici ettari di superficie acquistati a 5 euro al metro quadrato per un totale di 1,7 milioni di euro: questo è l’investimento sulla natura che il presidente dell’ente Parco Nord Milano, Marzio Marzorati, ha fortemente voluto per ampliare uno dei più grandi polmoni di Milano, a nord della città.
Un parco salvato dalla cementificazione della capitale del business che oggi mette le sue nuove aree a disposizione di cittadini e di tutta la comunità per creare uno spazio inclusivo volto all’accrescimento della biodiversità e dell’educazione ambientale.
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Quindici ettari in più per il Parco Nord
Lo scorso 22 aprile il presidente dell’ente Parco Nord Milano, Marzio Marzorati, ha indetto una conferenza stampa per comunicare l’acquisto di 150mila metri quadrati in più di spazio verde, suddivisi tra i Comuni di Cormano e Novate Milanese.
Si tratta di alcuni dei terreni dell’area della Balossa svenduti mediante asta fallimentare a 5 euro al metro quadro (ben al di sotto del prezzo di mercato di un qualsiasi terreno agricolo) ed acquistati dall’Ente a poco meno di 2 milioni di euro, grazie al finanziamento, della durata di 29 anni, erogato da Cassa Depositi e Prestiti.
L’acquisto di queste porzioni di terreno, comprensive di due edifici ad uso agricolo, ha un duplice scopo: da un lato ampliare l’area coltivabile, che ospiti “un’agricoltura multifunzionale”, promuovendo il valore delle biodiversità, dall’altro aumentarne il valore sociale, i servizi culturali e di educazione alimentare e ambientale, in un progetto più ampio che porti valore alla comunità stessa del Parco e a chiunque voglia avvicinarsi ad una realtà naturale e naturalistica, ma pur sempre cittadina.
“Un investimento che tutti noi facciamo con la natura per le generazioni future”, così l’ha definita Marzorati che, in occasione della conferenza stampa, ha lanciato anche la raccolta fondi insieme per la terra di Parco Nord Milano, volta a tutti coloro che vogliano sostenere il progetto ambizioso acquistando porzioni di terreno pubblico, patrimonio di tutti.
La storia del Parco Nord
Considerato il polmone di Milano insieme ai più grandi Parco Forlanini (162 ettari), Parco delle Cave (135 ettari) e Boscoincittà (110), il Parco Nord si estende su una superficie di oltre 400 ettari (più di 4 milioni di metri quadrati), senza considerare i nuovi aggiunti a seguito dell’aggiudicazione dell’asta fallimentare.
Un’area agricola e di fruizione pubblica che, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 è stata salvata dall’accelerazione del processo di industrializzazione della metropoli.
Risalgono proprio al 1983 i primi interventi di forestazione che hanno trasformato, a tutti gli effetti, la maxi area verde in un parco pubblico e che oggi, grazie a questo ultimo acquisto di terreno spiega Marzio Marzorati, attraverserà l’ennesimo funzionale mutamento diventando, in via definitiva “patrimonio di tutti”.