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Siete amanti della storia, dell’arte e dell’architettura? Visitate Palazzo Carignano, un edificio storico situato a Torino e progettato da Guarini nel 1679, come prototipo del palazzo reale per la residenza del Principe di Carignano.
La costruzione, grazie alle scelte architettoniche e decorative dell’autore, rappresentò un’interessante alternativa ai cantieri del duca Vittorio Amedeo II e dopo essere sopravvissuta a ben due bombardamenti nel 1943, uno il 13 luglio e l’altro l’8 agosto, è arrivata fino a noi nelle vesti di un magnifico museo.
La storia di Palazzo Carignano
La città di Torino ospita diverse residenze realizzate per volere dei Savoia, tra queste compare anche Palazzo Crignano, che fonda le sue radici in un periodo storico a dir poco articolato.
La sua costruzione, voluta dal principe Emanuele Filiberto di Savoia Carignano, infatti, viene commissionata nel bel mezzo del clima di incertezza politica, che seguì la morte di Carlo Emanuele II nel 1675.
L’architettura di Palazzo Carignano
Guarini lavorò al cantiere della chiesa di Sainte-Anne-la-Royale a Parigi nel 1665, dove poté esaminare i progetti di Bernini ai quali si ispirò per la realizzazione di Palazzo Carignano.
Il risultato fu un palazzo concepito come una dimora cittadina regale:
- la facciata del palazzo rimanda subito un senso di dinamicità, grazie alle linee curve che ne disegnano l’aspetto;
- due padiglioni angolari e un ordine gigante di paraste inseriscono il palazzo nel resto della città;
- l’atrio ovale al centro del corpo di facciata funge da fulcro concettuale e spaziale, distribuendo il percorso cerimoniale dell’intero palazzo;
- due scaloni simmetrici e ugualmente curvilinei salgono al salone ovale, dove un tempo si trovava una spettacolare struttura a volta doppia, smantellata nel corso dell’Ottocento.
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Soluzioni architettoniche innovative
Guarini realizzò un opera d’arte all’interno della quale inserì anche delle soluzioni innovative: al piano terreno decise di variare la distribuzione degli appartements doubles, realizzando dei corridoi di servizio per renderli comunicanti.
Di questi, il corridoio della manica sud venne poi smantellato dopo il 1691, mentre quello della manica nord, decorato da raffinate partiture in stucco modellate da Pietro Somasso, è percorribile ancora oggi.
In un secondo momento, attorno al 1698, le stanze del corridoio furono decorate dal pittore Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino, e dai quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi, con scene mitologiche che celebravano la gloria del principe di Carignano.
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I bombardamenti
Come precedentemente accennato, durante l’estate del 1943, Palazzo Carignano subì due bombardamenti notturni che furono effettuati dalla RAF (Royal Air Force) con l’utilizzo di bombe di grosso calibro.
Questi attacchi causarono danni significativi alla struttura, tra cui:
- la distruzione parziale della copertura del tetto;
- il crollo dei lucernari;
- lo schiantamento degli infissi.
Inoltre, molte opere d’arte presenti all’interno del palazzo subirono gravi danni, così come gli stucchi e le dorature dei saloni.