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Palazzo Sciarra è una delle bellezze della Capitale, si trova tra Fontana di Trevi e il Pantheon lungo via del Corso. Il palazzo prende il nome dall’omonima famiglia che ne commissionò la realizzazione ed è oggi sede della Fondazione Roma.
In quest’area, fin dai primi secoli del Cristianesimo, sorgono alcuni dei più antichi edifici sacri della storia della città e, dal XV secolo, anche importanti dimore patrizie.
Come nasce Palazzo Sciarra?
Il Palazzo fu costruito, come già accennato, nella seconda metà del Cinquecento dagli Sciarra, ramo della famiglia Colonna, possidente il principato di Carbognano sullo stesso terreno nel quale i Colonna possedevano due edifici, detti rispettivamente: il “Palazzo Imperfetto” e il “Palazzetto”.
Nel secolo successivo, queste due strutture vennero poi unite per dar vita al palazzo che noi tutti oggi possiamo ammirare:
- nel 1610 l’architetto milanese Flaminio Ponzio ne progettò l’unificazione;
- nel 1641 Orazio Torrioni prese il comando del cantiere realizzando la facciata principale.
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Quali sono gli elementi architettonici più importanti di Palazzo Sciarra?
IL palazzo è caratterizzato da diversi elementi:
- la nobile e sobria facciata con cantonali bugnati, un cornicione a mensole e tre ordini di finestre;
- l’ingresso monumentale, caratterizzato da un arco bugnato, con due colonne scanalate a sostegno del balcone e poste su alti plinti;
- il balconcino balaustrato del primo piano.
I decori che caratterizzano l’atrio sono mirabili e significativi, infatti, il fronte dei plinti e la balaustra sono adornati da colonne scolpite in rilievo, in ricordo della famiglia Sciarra proveniente dalla prestigiosa famiglia Colonna.
Una delle 4 meraviglie di Roma
Il Palazzo era considerato una delle “quattro meraviglie di Roma“, grazie alla bellezza del suo portale, insieme: al cembalo Borghese, al dado Farnese e alla scala Caetani.
La ristrutturazione del 1700 di Palazzo Sciarra
Nel Settecento, il cardinale Prospero Colonna decise di rinfrescare l’estetica del Palazzo adeguandola allo stile dell’epoca, e chiese di gestirne la ristrutturazione all’architetto Luigi Vanvitelli, amico del Cardinale.
Grazie a questi interventi nacquero nuovi ambienti, come:
- la Libreria domestica;
- la piccola Galleria;
- il Gabinetto degli Specchi.
Chiaramente anche queste nuove stanze tutte decorate in pieno stile settecentesco.
Il restauro di fine 1800
Alla fine dell’Ottocento vennero effettuati dei lavori di restauro ad opera di Francesco Settimi che portarono anche all’ampliamento dell’ala destra del Palazzo e al rifacimento del cortile.
Tra il 1871 e il 1898, il Palazzo fu, invece, notevolmente ridotto nelle dimensioni, a vantaggio dell’apertura della nuova via Minghetti affidata dal principe Maffeo Sciarra affidò a Giulio de Angelis per realizzare l’isolato del Palazzo, del teatro Quirino e della retrostante Galleria Sciarra.
*Immagine di copertina – Credits to: fondazioneroma.it