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Sono quasi mille le strutture alberghiere attualmente presenti nella città di Roma. Negli ultimi mesi, a questa già importante lista si è aggiunta una perla da non perdere: Palazzo Velabro, un nuovo mixed-use hotel che mette insieme arte, design, cinema, architettura e cultura culinaria.
Cos’è un mixed-use hotel
Palazzo Velabro si trova in una posizione centrale e invidiabile della Città Eterna, tra il Palatino e il Foro Boario: un tempo residenza nobiliare, è ora uno dei Design Hotels di Marriot e tra i primi mixed-use Hotel in Italia, ovvero una struttura che non si limita al solo alloggio o pernottamento, ma che racchiude diverse anime e usi sotto lo stesso tetto. A Palazzo Velabro il verde, la cucina, la cultura, il cinema e tanto altro convivono infatti armoniosamente.
La riqualificazione di Palazzo Velabro
Il Palazzo ci riporta indietro a una Roma settecentesca: costruito nella prima metà del XVIII secolo, fu oggetto di un restauro conservativo, negli anni Sessanta, ad opera dell’architetto Luigi Moretti, il quale rispettò la sua struttura architettonica originale sia nella facciata esterna che nella suddivisione degli spazi interni.
Successivamente, lo studio milanese GaribaldiArchitects ha avviato un progetto di riqualificazione dell’edificio, che fino ad allora era stato utilizzato come residenza, mantenendo un aspetto simile ma con un tocco più incisivo nel design degli interni.
In contrasto con le ultime tendenze, il rifacimento a opera dello studio milanese ha preferito creare ambienti più piccoli per la hall e le aree comuni, con l’obiettivo di dare vita a uno spazio più intimo, domestico e rassicurante.
I colori e i materiali selezionati sono un omaggio a Roma e all’architetto Moretti, ma vengono interpretati in modo contemporaneo e seguono un preciso concetto progettuale. La palette di tonalità vintage, come il salvia, la terracotta e il cobalto, è stata scelta appositamente per valorizzare l’architettura. Il marmo, ispirato alla storia e agli interni di Moretti al Foro Italico, viene esaltato attraverso le finiture dell’arabescato e della breccia viola, mentre il legno cannettato curvo, tipico degli anni ’50, diventa boiserie e arredamento.
Esperienze culturali a Spazio Velabro
Arte, cinema e letteratura si intrecciano negli spazi di Palazzo Velabro, con un effetto mozzafiato sin dall’ingresso: qui è impossibile non notare l’opera d’arte “Histoire d’Eau” dell’artista Edoardo Piermattei che impreziosisce le volte del soffitto, ed è solo il primo esempio delle diverse espressioni culturali che si trovano all’interno del palazzo.
La struttura è stata infatti pensata anche come spazio espositivo per mostre di giovani artisti, che possono esprimersi attraverso diverse forme d’arte come fotografia, arte, cinema e letteratura. Le fotografie d’autore presenti nel palazzo sono state selezionate dalla curatela di Chiara Guidi e Maria Vittoria Baravelli, così come la collezione di 100 volumi che compongono la biblioteca e sono a disposizione degli ospiti.
Il cinema e il ristorante
Al piano terra una piacevole sorpresa: un piccolo cinema arredato con boiserie di noce, pareti bordeaux e poltrone di design. Uno spazio intimo ideale per rilassarsi, che offre anche proiezioni su richiesta.
Passando al food, il compito di arricchire l’offerta di Palazzo Velabro è di Penelope Musolino, chef proveniente dall’esperienza presso La Pergola di Heinz Beck. La sua personale ed efficace interpretazione della tradizione culinaria merita sicuramente un riconoscimento. Il ristorante è diviso in quattro stanze comunicanti, ognuna con una diversa identità, ma con una cura costante nei materiali e nell’arredamento: pavimenti in legno, tessuti Rubelli e fotografie floreali di Piero Gemelli alle pareti.
Al primo piano si trova invece una terrazza interna, con servizio di ristorazione, che si affaccia su un giardino romano e viene impreziosita dal progetto di paesaggistica dello studio romano Blu Mambor.
Gli spazi privati
Il restauro di Palazzo Velabro ha permesso di creare un progetto di mixed-use hotel, in cui gli spessi muri romani e l’influenza di Luigi Moretti si fondono con un design contemporaneo. Gli interni presentano camere e appartamenti, ognuno caratterizzato da una diversa combinazione di colori, carte da parati e arredi su misura realizzati da Concreta. Le diverse tipologie di camere junior suite, suite e standard – offrono ambienti accoglienti e raffinati, con dettagli ispirati all’Oriente, una passione della progettista. Le stampe delle moquette dei corridoi richiamano i rami di pesco in fiore di Kyoto, mentre i tubolari di legno degli scrittoi richiamano il bambù. Gli specchi, le pareti scorrevoli e gli intonaci tirati a piombo fatti a mano senza glossature contribuiscono a creare un’atmosfera che abbraccia la filosofia giapponese dell’apprezzamento dell’imperfetto.
Crediti immagine di copertina: Danilo Scarpati via Vanityfair.it