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Il fornello a induzione sta entrando pian piano nelle case e nella cultura culinaria degli italiani. Il fuoco vivo accompagna da sempre la storia dell’umanità: da nucleo attorno a cui scaldarsi a combustibile per la cottura dei cibi, a simbolo di unità del branco, prima, e della famiglia, poi. Oggi, il fuoco vivo e i combustibili fossili, stanno poco a poco lasciando spazio a nuove tecnologie meno inquinanti, più efficienti e al passo con una società ecosostenibile, dove anche il concetto di famiglia si sta evolvendo.
A proposito di efficienza, chi ha provato per la prima volta un piano cottura a induzione sarà rimasto sorpreso dalla rapidità e dalla versatilità di questi metodi di cottura. Le leggi della fisica ci spiegano perché l’acqua bolle prima con un fornello a induzione.
L’acqua bolle prima con l’induzione?
Gli studi sui piani cottura a induzione nelle cucine delle case hanno sfatato molti falsi miti. Dalla convinzione che farebbe male, a quella che il fornello a gas scalderebbe meglio, facendo quindi risparmiare tempo e consumi. Ma il piano cottura a induzione non va confuso con quelli di cottura elettrici convenzionali, in quanto utilizza i campi elettromagnetici.
Infatti, con un piano cottura a induzione l’acqua bolle prima poiché sfrutta l’energia elettromagnetica per far interagire la base del piano, con le pentole e le padelle più compatibili con questa tipologia di cottura e tecnologia. L’elettromagnetismo trasforma l’energia, in calore, grazie al ripiano in vetroceramica sotto il quale sono poste diverse bobine alimentate dalla corrente elettrica. Quindi, non è l’energia elettrica che scalda direttamente i cibi e i contenuti dei pentolami, ma è il principio elettromagnetico a generare calore.
La vicinanza del fondo in metallo delle pentole rispetto alle bobine che si trovano sotto la base in vetroceramica del piano cottura, crea il campo magnetico che riscalda molto più rapidamente la base della pentola, e di conseguenza l’acqua o i cibi contenuti in essa.
Cosa conviene di più, gas o induzione?
Il piano cottura a induzione indubbiamente è più efficiente, scalda prima, di conseguenza determina un più ridotto consumo rispetto ai fornelli con la fiamma viva, a gas. Infatti, l’acqua che solitamente ci mette 5-6 minuti a bollire con il gas, su un piano a induzione ne impiega anche meno di 3. Inoltre, grazie a questo sistema dei campi elettromagnetici, il calore si concentra sulla base della pentola, perciò non si disperde in casa e nell’ambiente, cuocendo i cibi con un più alto rendimento ed efficienza.
Tuttavia, l’efficienza di un piano cottura a induzione, che sfrutta l’elettromagnetismo, dipende da alcuni fattori. Ecco come sfruttare al meglio le potenzialità di questa tecnologia.
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Come sfruttare al meglio un piano cottura a induzione
I piani cottura a induzione sfruttano al meglio l’interazione elettromagnetica, un principio ben noto nel campo della fisica e della ricerca astrofisica.
Per sfruttare al meglio un piano cottura a induzione, risparmiando tempo e consumi in bolletta, possiamo agire come segue:
- Utilizzare più pentole con fondo piatto e in materiale ferroso, come il ferro smaltato, la ghisa o l’acciaio. Meglio evitare il rame, il legno, il vetro e la ceramica. Per verificare l’efficienza delle pentole possiamo utilizzare una calamita: se si attacca al fondo della pentola, anche una di quelle vecchie che abbiamo in casa, significa che è adatta alla cottura con l’induzione;
- Se in casa abbiamo troppe pentole vecchie e non adatte alla cottura a induzione, possiamo acquistare delle piastre per induzione da utilizzare come base per continuare a sfruttare le classiche pentole e padelle;
- Per sopperire al limite di potenza in casa, possiamo privilegiare quei piani a induzione che sfruttano le funzioni eco, con riduttori di potenza;
- Oggi si possono acquistare piani cottura a induzione da installare senza dover completamente modificare la cucina tradizionale a gas, spendendo molti soldi per il tecnico, il marmista o il falegname.