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Secondo gli ultimi studi di settore del gruppo Tecnocasa, i tempi per la vendita delle abitazioni si accorciano sempre di più nelle grandi città a dimostrazione di un mercato sempre più dinamico soprattutto nella domanda.
Per vendere casa in una grande città si è arrivati a una media di 108 giorni, minimo storico toccato negli ultimi 10 anni con un miglioramento di 6 giorni rispetto alla precedente rilevazione. Media che si riduce sensibilmente nei capoluoghi di provincia, mentre si alza nei comuni dell’hinterland.
Le città più grandi sono le più veloci: Milano e Bologna in testa
Nelle grandi città le case si vendono molto più velocemente. Lo dimostra Milano con i suoi 52 giorni e Bologna con 69 giorni; con la differenza che Milano segnala una diminuzione di 10 giorni rispetto ad un anno fa, mentre Bologna registra un aumento di 6 giorni.
Le città con tempi più lunghi sono, invece, Bari con 141 giorni e Palermo con 132 giorni, entrambe con un trend in diminuzione. Tempi sostanzialmente stabili a Genova (127 giorni) e Napoli (100 giorni), mentre le diminuzioni maggiori si sono registrate a Verona (da 135 a 122 giorni) e Palermo (da 143 a 132 giorni).
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Stabili le città dell’hinterland: i dati
Le città dell’hinterland metropolitano registrano una sostanziale stabilità pur restando in un contesto di velocizzazione delle transazioni: per vendere un immobile occorrono 148 giorni.
I tempi di vendita più brevi si registrano nell’hinterland di Firenze (118), seguito da quello di Verona (127).
Quest’ultimo in particolare registra un miglioramento di 14 giorni rispetto a un anno fa: un dato che dipende dal fatto che esso include molte località del lago di Garda dove il mercato, da alcuni semestri a questa parte, è estremamente vivace grazie agli acquisti di casa vacanza.
Peggiora l’hinterland di Bari con un aumento di 14 giorni e che attualmente registra 178 giorni.
Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere casa deve mettere in conto mediamente 134 giorni, decisamente meno di quanti ne avrebbe impiegati un anno fa quando ne occorrevano 143. C’è stata quindi una contrazione di 9 giorni che ha fatto in modo che anche nei capoluoghi di provincia si raggiungessero i livelli minimi degli ultimi dieci anni