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L’educazione e l’istruzione in Italia non stanno attraversando un periodo roseo, ma nonostante il periodo burrascoso dove si trovano e quali sono le scuole migliori d’Italia?
Vediamo insieme i risultati di alcuni recenti sondaggi.
Le scuole migliori: i parametri di valutazione
Per stilare una classifica di valore, è necessario prendere in considerazione dei parametri che siano uguali per tutte le scuole, anche al netto della differenza di indirizzo.
In una recente analisi sono stati considerati due fattori:
- Il rendimento universitario durante il primo anno accademico (un criterio adattabile a tutti i licei).
- Il tasso di occupazione per coloro i quali si siano diplomati presso un istituto tecnico (almeno sei mesi di impiego in un settore affine a quello dell’istituto entro due anni dal diploma).
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Di quanti numeri stiamo parlando?
Una analisi statistica più è affidabile, più il campione di dati analizzato è maggiore; il presente studio, infatti, ha analizzato (secondo i parametri precedenti) ben 1.3 milioni di ragazze e ragazzi italiani che abbiano conseguito il diploma di scuola superiore secondaria nel triennio 2016 – 2019, su un totale di quasi 8000 istituti.
Le scuole migliori: dove si trovano?
Una volta incrociati i dati e analizzati, è stato possibile stilare una classifica per vedere effettivamente quali fossero gli istituti e i licei migliori d’Italia e, ai primi due posti, si trovano due licei lombardi:
- lo scientifico Nervi Ferrari a Morbegno (SO);
- il classico Decio Celeri di Lovere (BG).
Anche se delle menzioni di merito vanno date anche al liceo classico Sacro Cuore di Milano, il classico Giulio Cesare e lo scientifico Giovan Battista Morgagni a Roma e, infine, il classico Jacopo Sannazzaro a Napoli.
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Qualche ultima riflessione
Va infine considerato che analisi del genere spesso non tengono conto di fattori “nascosti”, i quali risultano impossibili da quantificare e includere in una classifica analitica: ad esempio, il criterio sulla base del tasso di occupazione e di rendimento universitario non prende in considerazione il tasso di dispersione scolastica nella regione; così come il dato sul rendimento dei ragazzi diplomatisi nel 2019 è pesantemente viziato dalle conseguenze lasciateci dalla pandemia.