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È una delle opere incompiute più celebri al mondo. Ben 144 anni dopo la posa della prima pietra, la Sagrada Familia di Barcellona sarà finalmente terminata.
La completa edificazione del monumento più visitato in Spagna, con quasi 5 milioni di visitatori all’anno, coinciderà con i 100 anni dalla morte di colui che l’ha rivestita con il suo stile inconfondibile: Antoni Gaudí, l’architetto che nel 1883 subentrò ai lavori di costruzione iniziati un anno prima e ne cambiò lo stile dal neogotico al Liberty e modernismo catalano.
Quando sarà finita la Sagrada Familia?
Il Tempio Espiatorio della Sacra Famiglia, meglio noto Sagrada Familia, diventerà l’edificio di culto più alto al mondo. L’inizio della costruzione risale al 1882, ma già poco tempo dopo la posa della prima pietra, l’imponente progetto fu stravolto dalla penna di Gaudì, che ne ridisegnò completamente il prospetto. Quello che doveva essere un edificio neogotico, stava diventando un progetto in itinere. Ma il massimo esponente del modernismo catalano non poteva immaginare che il suo stile, e i continui cantieri avrebbero consegnato questa basilica minore spagnola alla storia, anche dopo la sua morte.
Le impalcature dalle quali oggi si intravede la sesta e ultima torre centrale potrebbero essere smontati tra meno di tre anni. Le autorità faranno di tutto affinché l’opera sia consegnata completa al pubblico entro il 2026. Una coincidenza non casuale, perché proprio il 10 giugno 1926 saranno trascorsi 100 anni esatti dalla morte di Antoni Gaudí i Cornet, nato a Reus il 25 giugno 1852 e morto il 10 giugno 1926 a Barcellona, la città che ha consacrato la sua opera monumentale.
Ben sette delle sue opere figurano nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, tutte nel territorio della comunità autonoma della Catalogna, tra le quali la facciata della Natività e la Cripta della Sagrada Família.
Come sarà la Sagrada Familia nel 2026?
L’opera fu concepita in stile neogotico. Il tocco di Gaudì, definito da Le Corbusier “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”, la rese sempre più fantasiosa e aderente agli elementi della natura, con torri affusolate che sembrano castelli di sabbia, rivestite di ceramiche colorate e influenzate dal cubismo, e decorazioni tipiche dell’Art Nouveau.
L’architetto disegnò l’attuale struttura monumentale che prevedeva 18 torri dedicate rispettivamente ai 12 apostoli, ai quattro evangelisti, alla Vergine Maria e a Gesù. Adesso che è stata posizionata l’ultima scultura mancante, un’aquila sulla torre dedicata all’Evangelista Matteo, il 12 novembre 2023 sarà celebrata una messa inaugurale, con l’illuminazione delle quattro torri dedicate ai quattro evangelisti.
L’ultima torre sarà completata presumibilmente entro il 2026. È quella che rappresenta Gesù Cristo, ed è la più alta, 172 metri, sormontata da una croce. Sarà il definitivo compimento di un “miracolo”; il tocco finale che farà di questa chiesa l’edificio di culto più alto del mondo.