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Lo sciacquone è un consumo d’acqua che spesso passa in secondo piano, non potendo dosarlo e non potendo evitarne l’utilizzo non è certo il consumo di casa sul quale ci si concentra maggiormente. Ma qual è il reale impatto che l’utilizzo dello scarico del bagno ha sulle bollette? Deve veramente essere fonte di attenzione?
Il peso dello sciacquone sulle bollette
Sì, l’uso dello sciacquone rientra nelle spese per l’acqua potabile che in Italia, secondo l’Istat, rappresenta una delle voci più significative sulle bollette delle famiglie italiane.
Secondo questi dati il consumo medio annuale degli italiani risulta essere di circa 89,3 metri cubi per persona, che equivale a circa 245 litri per individuo. Svolgendo un approfondimento su Abruzzo e Molise, gli ultimi dati riportano i seguenti consumi di acqua per uso domestico pro capite:
- 55,6 mq. all’Aquila;
- 68, 9 mq. a Pescara;
- 74,7 mq. a Chieti;
- 58,2 mq. a Teramo;
- 53,9 mq. a Campobasso;
- 59,4 mq. a Isernia.
Di queste grandi quantità d’acqua, una piccola parte è destinata al consumo e alla cucina, mentre la maggior parte è impiegata in bagno, per l’igiene personale, il lavaggio e l’irrigazione.
In questo quadro, lo sciacquone del WC rappresenta il 30% del consumo complessivo di acqua in casa e a ogni attivazione dello scarico il contatore dell’acqua aumenta di diversi metri cubi (ogni utilizzo comporta un consumo di circa 12-15 litri d’acqua).
Quali sistemi utilizzano gli italiani?
Diminuire l’utilizzo eccessivo dello scarico può ridurre i consumi impattando positivamente sull’impatto ambientale e sulla bolletta; ma come fare? Ecco i sistemi più utilizzati dagli italiani:
- Il sistema di scarico classico, detto “a zaino”, non è regolabile ed è costituito da una cassetta di scarico priva della possibilità di determinare la quantità d’acqua necessaria in base alle reali esigenze. Tale scarico in genere contiene tra i 12 e i 15 litri d’acqua e ogni attivazione svuota completamente la cassetta.
- Di più recente installazione sono le cassette da 9 litri dotate di un meccanismo di attivazione tramite catenella o pulsante che venendo montate in alto sfruttano la posizione per aumentare la velocità del risciacquo e la pressione dell’acqua. In questo modo si riduce la quantità d’acqua utilizzata e, di conseguenza, il consumo idrico.
Diversi dati hanno evidenziato che ancora oggi, la metà della popolazione italiana ha cassette appartenenti a queste due tipologie e sebbene il sistema da 9 litri sia già un’importate miglioria il modello più funzionale al risparmio è quello a doppio pulsante. Questo sistema offre la possibilità di scegliere tra:
- uno scarico completo, che utilizza l’intera quantità d’acqua (9 litri);
- uno scarico parziale, che utilizza solo una parte dell’acqua a disposizione (3 litri).
Il corretto utilizzo di tali cassette può portare fino a un risparmio idrico del 60%.