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Il piano cottura a induzione ha superato il principio dei vecchi combustibili fossili, più inquinanti, e del fuoco vivo e acceso per scaldare i cibi.
Questa modalità di cottura, ormai molto diffusa, sfrutta una legge della fisica, il principio dell’elettromagnetismo che trasforma l’energia in calore. Dunque, sarà più economico dei piani cottura elettrici o del fornello a gas?
Vediamo quanto spazio occupa realmente tra le cifre in bolletta.
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Come funziona il piano cottura a induzione?
Sotto la superficie del piano cottura in vetroceramica sono installate delle bobine. Quando queste vengono attivate dalla corrente elettrica, l’elettromagnetismo trasforma l’energia in calore, che sarà irradiato in modo localizzato alla base del piano e, di conseguenza, alle pentole e alle padelle posate sul piano, con all’interno alimenti e liquidi.
Dunque, è il principio elettromagnetico a generare calore, e non direttamente la corrente elettrica, che servirà solo ad attivare le bobine.
L’ottima riuscita della cottura dipenderà anche dai materiali e dai modelli del pentolame, che potremo scegliere tra i più compatibili con questa tipologia di cottura e tecnologia, oppure da adeguare con dischi adattatori, nel caso le pentole e le padelle fossero datate o più adatte al classico fornello.
Ad ogni modo, è preferibile optare per pentole in materiali ferrosi con fondo perfettamente piatto.
Questo principio di base ci suggerisce che il piano cottura a induzione dovrebbe consumare meno energia della fiamma o della corrente elettrica direttamente utilizzati per la combustione.
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Piano cottura a induzione: quanto incide sulla bolletta?
In effetti, ipotizzando una stima media dei consumi, tra fornello a gas e piano cottura a induzione vince il secondo, perché incide meno sulla bolletta rispetto al primo.
Escludendo variabili come tipo di utenza e fascia di consumo, per scaldare una pentola, avremo bisogno di 400 kWh di calore in un anno.
Tuttavia, i consumi cambiano a seconda dei due seguenti casi. Per ottenere questa quantità di calore, serviranno:
- 76 metri cubi di gas con un’efficienza del 50%, quindi della metà di 400 kWh, che significa che avremo bisogno di 800 kWh, con una spesa media di 63 euro in un anno;
- 450 kWh di corrente elettrica per un piano a induzione con efficienza al 90%, e una spesa media di 92 euro in un anno.
Messi a confronto, il metano sembra vincere perché inciderà 63 euro in bolletta, mentre il piano a induzione ci costerà 92 euro.
Ci sono delle variabili che nel lungo tempo consentiranno di risparmiare di più con il sistema cottura a induzione, infatti:
- scalda in modo più efficiente ma anche più rapidamente (che significa meno tempo di cottura, e minor consumo);
- concentra il calore solo sulla pentola in cottura, eliminando quasi del tutto le dispersioni di calore che si generano con il fornello a gas;
- ha un rendimento energetico superiore al gas (in un rapporto di 90% a 50);
- con un sistema a pompa di calore elettrica abbinato al riscaldamento, ci consente di eliminare l’utilizzo del gas in casa, e di conseguenza non avere più i costi fissi che si pagano in bolletta anche non utilizzandolo;
- collegato ad un impianto di pannelli fotovoltaici ci farà risparmiare ancora di più;
- è ancora più efficiente ed economico in bolletta sui nuovi modelli con bobine meno energivore.