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Nel Medioevo e nei palazzi del Quattrocento il soffitto a cassettoni in legno, o decorato di affreschi, dettava gli stili nelle case dell’alta aristocrazia del tempo. Oggi lo ritroviamo nelle chiese più datate e nelle dimore riconvertite a contenitori culturali, strutture ricettive eleganti o musei, ma anche nelle cascine e case tipiche della Lombardia viscontea.
È uno stile che piace e che si può ricreare con lavori di ristrutturazione e progetti architettonici moderni. Ma quanto costa un soffitto a cassettoni? Il mercato offre diverse possibilità e materiali anche nel campo della bioedilizia, con il legno che torna sempre, come uno stile senza tempo. Vediamo quali soluzioni e spese da mettere in conto.
Cosa significa soffitto a cassettoni
Il cassettone appare e scompare più volte nella storia, da quella antica alla più recente. Questa tipologia di soffitto è conosciuta anche come “lacunare”, ma ha trovato diffusione in altri Paesi europei, tanto che lo ritroviamo in Francia con la matrice linguistica “caisson”, nella radice latina è il “cuadrícula del artesonado”, in Germania è noto come “Kassette”. Nell’accezione anglosassone moderna è un “panel”.
Si tratta di un soffitto incavato in legno (oggi in altri materiali), dalle forme geometriche squadrate, con travi sporgenti utilizzate per incorniciare ornamenti, affreschi o adornare le volte dei palazzi del ‘400 e del Rinascimento fiorentino. Ma prima dell’era rinascimentale, gli storici hanno trovato tracce di soffitti lignei sagomati e ornamentali nei templi dell’antica Grecia. È riapparso nelle ricostruzioni grafiche di alcune rovine, come quelle del Theseion, del Partenone, e di altri edifici pubblici del lontano passato. Anche il filosofo dell’antica Roma, Plinio, descrive quella che è considerata la prima opera dipinta sui cassettoni realizzata dal pittore Pausia di Sicione, ben settecento anni avanti Cristo.
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Quanto costa un soffitto a cassettoni?
In generale, i lavori di realizzazione ex novo di un soffitto a cassettoni o lacunari viene effettuato senza interventi pesanti, ma con soluzioni moderne.
Esistono vari stili di soffitto: da quelli moderni con colori più vivaci o bianchi, a quelli più affini al mondo dell’antiquariato. Le soluzioni architettoniche sono numerose, e adattabili a seconda degli arredi, del design della casa e delle esigenze personali.
È importante che ci sia un progetto architettonico strutturato e sicuro, realizzato da tecnici o esperti del settore con chiare competenze.
I costi per installarne uno nuovo variano, a seconda:
- dei materiali;
- della complessità artistica;
- del progetto complessivo;
- della possibilità di isolare termicamente e acusticamente il soffitto.
Un soffitto a cassettoni poco elaborato, in materiale economico, costa mediamente 40 euro al metro quadro, comprensivo di tutto, manodopera inclusa. Con il legno si può salire fino a oltre 500 euro al metro quadro.
Un buon preventivo deve includere, in modo chiaro, i costi di:
- progettazione (mediamente incidono del 5% sul valore totale dell’opera);
- manodopera (5-7%);
- materiale in poliuretano espanso isolante (fino a 12 euro al metro quadro);
- materiale in gesso e cartongesso (si può salire fino a 18 euro al metro quadro);
- materiale in legno (da 180 a 600 euro al metro quadro).
Diverso è il caso dei restauri di opere antiche. I costi possono superare le 1000 euro al metro quadro, ma le spese dipendono dalla quantità e dalla complessità degli interventi di pulitura, microsabbiatura, ricostruzione, verniciatura e opere per sigillare le fessure o proteggere il legno dal tarlo. In genere è richiesto anche l’intervento di falegnameria specializzate.
Soffitto a cassettoni: serve il permesso a costruire?
Per l’installazione di un soffitto a cassettoni non è sempre richiesto il permesso di costruire, poiché rientra nelle opere di edilizia libera.
In caso di materiali particolari, restauri o opere edilizie rilevanti, bisogna rivolgersi all’Ufficio tecnico comunale o allo Sportello Unico dell’Edilizia.
Per evitare grattacapi sarebbe comunque meglio segnalare sempre l’inizio dei lavori e presentare in Comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).