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Il quartiere Bovisa di Milano si trova a nord della città in una vasta area delimitata a sud dalla circonvallazione esterna e attraversata dai binari della ferrovia.
La particolarità di questo quartiere sta nel cambiamento continuo che sta vivendo. Nasce infatti come area agricola alla periferia della città, diventa poi quartiere produttivo fino a diventare oggi un quartiere post-industriale che sta vivendo una nuova vita grazie soprattutto al fatto che qui si trovi il Politecnico di Milano.
Il quartiere Bovisa è oggetto di un grande progetto di rigenerazione urbana che mette al centro le strutture industriali dismesse e gasometri inutilizzati, ma che costruisce aree verdi e parchi, centri culturali e università, gallerie d’arte e nuovi punti di interesse per i cittadini.
Insomma un vasto quartiere da vistare oggi, magari in macchina o con i tram pubblici, per poter apprezzare il cambiamento e le due facce di una periferia che da luogo destinato al lavoro e alla produzione si trasforma in luogo dove vivere, studiare e divertirsi.
Cosa vedere a Bovisa
A differenza di altri quartieri di Milano che sono facilmente visitabili a piedi, per conoscere Bovisa sarà meglio utilizzare un mezzo comodo come la macchina, magari utilizzando un servizio di e-car-sharing cittadino.
Una curiosità: Bovisa viene chiamata la Piccola Manchester per il carattere post industriale.
Iniziamo il giro in Bovisa visitando i monumenti dell’epoca industriale.
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I vecchi gasometri
I gasometri si trovano in Bovisa dai primi del Novecento quando le prime grandi officine milanesi vengono costruite per produrre fino a 300mila metri cubi al giorno di gas dalla distillazione del carbon fossile. Il carbone arrivava per ferrovia.
Il gas prodotto dal carbone alimentava la rete per l’illuminazione della città in piena evoluzione.
Nel 1969 la produzione fu interrotta e i gasometri abbandonati al degrado per molti decenni. Solo recentemente è iniziata l’opera per la bonifica del gasometro di Bovisa, soprannominato La Goccia che diverrà il simbolo del quartiere, esempio di architettura industriale, reso famoso ai più grazie all’opera d’arte di Mario Sironi del 1942.
Il Politecnico
La Bovisa accoglie da qualche anno una delle sedi del Politecnico di Milano e questo ha davvero stravolto la vita del quartiere e ha anche influenzato il mercato immobiliare della zona.
La sede del Politecnico in Bovisa è composta da due campus universitari, uno per la Facoltà del Design che è stato ricavato nelle strutture della ex Ceretti e Tanfani, e uno Ingegneria.
Tra gli interventi di ricerca e innovazione del Politecnico Bovisa non può mancare la collaborazione per il progetto di recupero dei gasometri della Bovisa e l’idea di creare un Parco dei Gasometri che diventerà una nuova area in grado di ospitare circa 120 aziende situate ora presso il Polihub del Politecnico con spazi che saranno dedicati all’innovazione, alla ricerca, e relative aree verdi e sportive accessibili anche ai cittadini.
Il progetto del Parco dei Gasometri interessa un’area compresa tra due gasometri tra cui la Goccia, un’area compresa tra le stazioni di Bovisa e Villapizzone.
La sede di Armenia Films
Un altro luogo che attrae molti appassionati del settore è la vecchia sede di Armenia Films. Nel 1909 sorge infatti in Bovisa la Milano Films poi chiamata Armenia Films, la prima grande casa di produzione cinematografica italiana.
Dello stabilimento resta solo la facciata esterna che è stata ristrutturata nel 2012 e presenta un enorme murales di 32 metri intitolato “Territorizzontali” realizzato da un gruppo di laureati alla NABA, il “Collettivo F84“. All’interno dell’ex sede vi è oggi un parco.
Presso Armenia Film nacque il primo lungometraggio muto italiano: “L’Inferno” del 1911.
I murales in Bovisa
Quattro urban artists di fama internazionale come Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501, nelle scorse Design Week, per rendere omaggio al dipartimento d Design del Politecnico Bovisa, insieme a 20 studenti hanno realizzato dei murales artistici su 2.000 metri quadri di muri. Il risultato è un ottimo esempio di street art.
Vi ricordiamo il murales “Mutevole” di Mastro Elisabetta, realizzato su 400 metri quadri di muro con colori acrilici che rappresenta corpi in movimento che raccontano gli stati d’animo. Ogni corpo ha un nome: Liberi, Belli, Ispirati, Insicuri, Impauriti, Innamorati, Respinti, Fiduciosi, Entusiasti, Coraggiosi, Sensibili, Delusi, Diversi, Felici, Passionali, Sicuri, Ansiosi, Competitivi, Allegri, Malinconici, Amati, Vanitosi, Sereni.
Le cascine della Bovisa
Prima di essere zona industriale la Bovisa era un’area agricola e quindi presenta ancora oggi delle cascine. La più famosa è la Cascina Albana che risale al 1722. Oggi centro sociale, centro culturale e residenza di immigrati, artisti, anziani, professionisti.
La fontana di Piazza Bausan
Il cuore vero del quartiere Bovisa è la piazza Bausan con la fontana realizzata dal Comune nel 1928 per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Sull’orlo del tamburo sono incisi dei versi di D’Annunzio.
Abitare in Bovisa
Il quartiere periferico di Bovisa Milano è divenuto piuttosto interessante negli ultimi anni grazia alla costruzione del Politecnico Bovisa. Gli appartamenti per studenti hanno qui un buon mercato anche perché ancora accessibili. Comprare in Bovisa è ancora un affare.
Comprare in Bovisa: quali sono i prezzi medi?
Per comprare una casa o un appartamento in Bovisa bisognerà mettere in conto 3237 euro al metro quadro di media.
I costi degli affitti in Bovisa
per affittare una stanza o un appartamento in Bovisa, il prezzo medio è di 16,91 euro al metro quadro.
* I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di agosto 2022 e sono stati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it