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12 settembre: al via la riapertura delle scuole e, assieme alla campanella, oggi è risuonata anche una certa preoccupazione, pensando ai consumi energetici tra i banchi che saranno inevitabili, giorno dopo giorno.
Eppure, non si può evitare che ciò avvenga. La scuola, l’istruzione e la formazione sono importantissime e non si toccano.
Settimana corta a scuola per risparmiare energia?
E il tam-tam delle notizie legate alla possibilità di una “settimana corta” a scuola per favorire i risparmi non si è placato. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, durante una intervista rilasciata al programma “Unomattina”, ha chiarito che: “Il governo non ne ha mai parlato, perché siamo convinti che tutti dobbiamo affrontare le problematiche del caro energia, ma la scuola sia l’ultima, abbiamo già dato al Paese“.
Aggiungendo che: “È la scuola della ripartenza. Tutto il Paese ha bisogno di ripartenza, di guardarsi negli occhi. Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa”.
Detto questo, risparmiare energia a scuola si può e, esattamente come tra le mura domestiche, si possono attuare alcuni comportamenti anti-spreco.
Ecco alcuni consigli.
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Cosa fare per risparmiare energia a scuola?
Favorire il risparmio energetico a scuola si può. Gli insegnanti, in questo, hanno un ruolo chiave, per condividere e spiegare quali sono i comportamenti “energeticamente” corretti.
Il rispetto per l’ambiente si impara, infatti, da piccoli.
Tra le azioni quotidiane da insegnare ai più piccoli per risparmiare energia a scuola, troviamo:
- Spegnere le luci in classe, quando è sufficiente la luce solare.
- Spegnere le luci dei corridoi, se illuminati naturalmente.
- Spegnere le luci dell’aula, quando ci si sposta in altri ambienti.
- Controllare che siano installate lampadine a basso consumo energetico.
- Chiudere porte e finestre, per evitare che il caldo esca dalle stanze.
- Regolare i radiatori.
Utili anche laboratori didattici e il lasciar spazio all’inventiva e alle proposte dei ragazzi. Che non ci sia più tempo da perdere è chiaro; la differenza la faranno gli adulti di domani.