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L’inizio del nuovo anno ha portato con sé non solo nuove speranze e prospettive, ma anche una serie di sfide economiche che influenzeranno significativamente la nostra quotidianità. Secondo i dati del Codacons, il 2024 si profila infatti come un anno in cui i rincari si faranno sentire in diversi settori chiave, mettendo a dura prova il bilancio familiare e la stabilità finanziaria. Capiamo cosa ci aspetta in termini di rincari nel 2024 e come tali cambiamenti potrebbero impattare le nostre vite.
I rincari del 2024 per le famiglie
È stato principalmente il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, a calcolare quali saranno i rincari che le famiglie si troveranno a dover affrontare nel corso del 2024, a causa dell’aumento dei prezzi e delle tariffe in diversi settori.
Nel corso del prossimo anno, infatti, i consumatori saranno soggetti a una significativa pressione finanziaria, con un possibile aumento di 974 euro per nucleo familiare. Ad affiancarsi a questi dati c’è anche l’associazione Assoutenti, la quale ha condiviso proiezioni poco rassicuranti, anticipando incrementi nel settore della telefonia per il prossimo anno. La crisi economica che si prospetta richiederà un’attenzione particolare da parte dei consumatori, poiché gli aumenti si delineano come una sfida significativa per la gestione dei bilanci familiari.
RC auto e assicurazioni
Un aspetto particolarmente problematico riguarda l’assicurazione Rc auto. Una famiglia che possiede due veicoli si troverà ad affrontare un aumento di spesa complessivo di 62 euro per la copertura assicurativa rispetto all’anno precedente, nel 2023.
Alimentari
Negli ultimi due anni, abbiamo assistito a un marcato aumento nei prezzi di cibi e bevande, un trend destinato a persistere, seppur in una forma attenuata, nel corso del 2024. Questa tendenza comporterà un aumento stimato della spesa alimentare di oltre 231 euro per ogni nucleo familiare.
Mutui
Un aspetto incoraggiante potrebbe invece emergere dal settore dei mutui. Considerando l’ipotesi che la politica di aumenti dei tassi, precedentemente imposti dalla Banca centrale europea, sia giunta al termine, il Codacons suggerisce che nel corso del 2024 potrebbe non verificarsi alcun nuovo incremento delle rate dei mutui.
Bollette ed energia
Nel panorama energetico si profilano invece incertezze significative. L’imminente termine del mercato tutelato per il gas, previsto per il 10 gennaio 2024, e per l’energia elettrica, a luglio 2024, secondo l’associazione, comporterà inevitabili aumenti delle tariffe. Si stima che la spesa aggiuntiva potrebbe raggiungere oltre 220 euro all’anno per ogni nucleo familiare.
Trasporti
Per quanto riguarda il comparto dei trasporti, che ha già sperimentato nel 2023 gli effetti del caro-benzina e del caro-voli, una famiglia media potrebbe vedersi costretta a destinare ulteriori 160 euro all’anno.
Turismo
Nel settore del turismo, si prevede la persistenza di incrementi che coinvolgeranno i listini di strutture ricettive, pacchetti vacanza, stabilimenti balneari e vari servizi, con una media di circa 120 euro in più per nucleo familiare.
Telefonia
La telefonia è un altro settore che sarà soggetto a rincari importanti: diversi gestori hanno infatti già annunciato aumenti fino al 10% per il nuovo anno. Secondo il Codacons, nel corso del 2024, i consumatori dovranno affrontare una spesa aggiuntiva che si stima possa variare tra i 30 e i 35 euro per nucleo familiare.
Anche Assoutenti prevede un impatto significativo nel settore telefonico, con un aumento complessivo di oltre 770 milioni di euro nell’arco di un anno. Le tariffe per i servizi di rete fissa, mobile e Internet subiranno rincari sensibili nel corso del 2024. L’associazione ha analizzato le comunicazioni degli operatori telefonici sulle imminenti modifiche alle condizioni contrattuali, evidenziando che, a partire dal primo gennaio e per l’intero 2024, i consumatori saranno soggetti a continui aumenti tariffari.
Agli incrementi già annunciati si aggiungeranno gli adeguamenti legati all’inflazione, influenzando anche il canone mensile di alcune offerte di rete.