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Nato come esperimento sociale e, allo stesso tempo, architettonico, il villaggio operaio di Crespi d’Adda si sviluppa a ridosso del fiume omonimo ed è stato casa, dal 1877 – anno dell’inizio della sua costruzione – fino ad oggi, di una fabbrica di tessuti e dei suoi dipendenti.
Cos’è il Villaggio operaio di Crespi d’Adda
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è un vero e proprio caso studio. Nato dall’idea di un imprenditore industriale – Cristoforo Benigno Crespi – verso la fine del 1800, aveva lo scopo di inglobare l’intero ciclo di vita degli operai di fabbrica in un unico luogo circoscritto.
Così le case a caserma, le villette uni e bifamiliari, i servizi sociali, la chiesa, il cinema e i campi sportivi hanno ospitato, i lavoratori e le loro famiglie, rendendo la vita professionale e quella privata un grande unicum.
All’interno del Villaggio, diventato patrimonio dell’umanità Unesco nel 1995, tempo libero, mansioni lavorative e vita familiare si incontravano, sposandosi perfettamente, ognuno con un proprio luogo dedicato.
Lo schema edilizio di questa piccola comune dell‘800 era prettamente gerarchico:
- le case uni-bifamiliari su due piani, con giardino, per gli operai;
- le villette più grandi, distanziate e ricche di elementi decorativi per i capi reparto;
- le ville dall’architettura anglosassone per i dirigenti;
- infine il Castello, isolato, imponente e dal profilo gotico-medievale, pensato dallo stesso fondatore per ospitare la propria famiglia.
Più in là, nell’area “industriale”, il nucleo produttivo diviso in quattro unità, una per ogni fase della lavorazione del cotone.
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Storia del Villaggio operaio di Crespi d’Adda
Costruito con l’aiuto degli architetti Angelo Colla, Gaetano Moretti ed Ernesto Pirovano, il Villaggio ha visto la luce nel 1877, quando viene costruito un canale diretto con l’Adda, per servirsi della forza motrice delle sue acque.
A seguire il filatoio, le case “a caserma”, la mensa, la scuderia e un albergo.
La fine del 1800 ha visto poi sorgere il castello, adornato da orpelli e diversi stili architettonici; così come gli spacci alimentari, la fabbrica e, con loro, l’assetto urbanistico dell’intera comunità.
È dal 1910 in poi, però, che il Villaggio si trasforma per venire incontro ai cambiamenti di quel tempo: arrivano i dirigenti e con loro una zona residenziale più “importante”.
Oggi, il Villaggio di Crespi d’Adda è il quartier generale del Gruppo Percassi che ne ha mantenuto il fascino adattandolo ai giorni nostri.