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Persino un illuminista e razionalista come Voltaire considerava la superstizione “figlia pazza di una madre prudente”. Un po’ come non credere in una entità divina, ma temerne comunque l’ipotesi di una sua possibile presenza.
Anche le arti e la moda contemporanee hanno preso in prestito le storie delle superstizioni, sublimandole in esercizio della creatività. Che ci crediamo o no, anche quando si mangia a tavola portiamo in quel momento storie e tradizioni che abbiamo ereditato. Ecco allora le 10 più comuni superstizioni a tavola, e i significati che davano i nostri avi.
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Dieci superstizioni a tavola e il loro significato
Dal sale al numero di commensali seduti. Dal vino che cade e che andrebbe intinto come un profumo sul collo alla tovaglia bianca. Ecco le 10 scaramanzie a tavola più comuni e il significato che avevano nelle credenze popolari.
Come fare quando si è in 13 a tavola
Nella cultura norvegese e islandese, ma anche cristiana, essere in tredici a tavola porterebbe male. Durante un banchetto nella mitologia norrena i commensali erano 12, ma a un certo punto arrivò Loki, il dio dell’inganno, e quel pranzo finì in tragedia.
Tredicesimo fu anche Giuda che tradì Gesù Cristo. Per tutti i superstiziosi il rebus è facile da risolvere. Basterebbe apparecchiare per quattordici, o fare come gli anglosassoni che sostituiscono il quattordicesimo ospite con una statuetta in ceramica.
Come non far cadere il sale
Passarsi il sale a tavola di mano in mano è severamente vietato. Vi siete mai chiesti perché? Anche in questo caso pare che la risposta arrivi dalle Sacre Scritture. Infatti si dice che Giuda, poco prima del tradimento, avesse fatto cadere del sale sulla tavola. E così, per scacciare possibili commensali traditori, meglio evitare di passarsi la saliera ma mantenerla sempre appoggiata al tavolo in modo che ognuno possa poi servirsi da solo.
Cosa fare se si rovescia l’olio
Come per il pane e il sale, anche qui, il credo popolare ha tramandato le fatiche e il sacrificio che ci sono nella produzione dell’olio d’oliva. Non andrebbe rovesciato mai, anche solo per rispetto della fatica. E se cadesse? Vale come per il sale: i più scaramantici se ne buttano un po’ alle spalle tracciando una croce sopra l’olio rovesciato.
E se cadesse il pepe?
Stesso discorso del sale e dell’olio, ma con l’enorme differenza che se cadesse il pepe, non ci sarebbe nulla da fare. Il danno è fatto, quindi procuratevi subito “ ‘o ‘curniciello”, il cornetto portafortuna napoletano che a quanto pare è l’unico rimedio.
Il pane non si butta
Nel Sud Italia si dice che “se butti il pane, Gesù bambino piange”. Il pane è sacro, non solo perché rappresenta il corpo di Cristo nella diffusa simbologia cristiana, ma più concretamente era il nutrimento di base nei periodi di guerre e carestie. Non andrebbe mai posato sul tavolo rivolto al contrario. E siccome ciascuna regione italiana offre almeno una specialità di pane, è sempre gradevole valorizzarlo durante un banchetto importante.
Non incrociare le posate
È scritto nel galateo: a fine pasto, le posate non vanno riposte incrociate. Ma il galateo attinge dalla tradizione, che non rinuncia alla superstizione. Le posate incrociate simboleggiano la crocifissione.
Attenzione ai coltelli
Per restare in tema di posate, bisognerebbe evitare di regalare coltelli, metaforicamente per non “tagliare” i legami. Ma se ciò accadesse, chi riceve il regalo dovrebbe “ripagare” colui che li ha donati, cedendo una monetina, anche di un centesimo.
Come andrebbe versato il vino
Lucrezia Borgia è la nobildonna del mistero e degli intrighi. Pare che eliminasse mariti e scomodi avversari versandogli del vino “alla traditora”, una vera e propria tecnica che consisteva nel versarlo con il dorso nascosto, mentre il veleno cadeva dolcemente, e fatalmente, dal suo anello concavo. Meglio allora versarlo mostrando tutta la mano, non si sa mai.
Perché guardarsi negli occhi durante il brindisi
Oggi pensiamo che sia un gesto di fiducia, ma lo era di più durante i banchetti medievali, quando spesso si eliminavano avversari e ospiti sgraditi avvelenando il vino. Oggi per fortuna accade solo nelle soap opera, però guardarsi negli occhi mentre si fa “cin cin” è un gesto gradito che può trasmettere fiducia.
Togliere subito la tovaglia bianca
La tovaglia bianca rievoca il sudario che ricopriva il corpo martoriato di Cristo. A fine pasto, quando si sparecchia, i superstiziosi la rimuovono immediatamente, perché sporca diventa foriera di presagi.
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