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Nel 2022, in piena crisi energetica, con la guerra che furoreggiava alle porte dell’Europa, è stato approvato un decreto che dava il via alla cosiddetta “operazione termostato”. Una stretta sui condizionatori e sui riscaldamenti negli edifici pubblici per fissare i parametri delle temperature da regolare negli ambienti pubblici, e assicurare così un risparmio alle casse pubbliche. Quella misura temporanea, e in scadenza il 31 marzo 2023, obbligava gli edifici pubblici a regolare i riscaldamenti in inverno sui 19 gradi, e i condizionatori in estate sui 27, con al massimo due gradi di tolleranza.
Quel provvedimento normativo ha aperto la strada alla maggiore conoscenza e diffusione di apparecchi per regolare la temperatura anche in casa, in particolare il termostato e il cronotermostato, che non sono la stessa cosa. Ecco allora una guida per scegliere con maggiore consapevolezza, in base alle proprie esigenze e agli obiettivi di risparmio nel tempo.
Differenza termostato e cronotermostato
La radice dei due termini ci aiuta a comprendere le differenze tra i due apparecchi tecnologici. Il termostato è un dispositivo che ci aiuta a regolare, stabilire e monitorare la temperatura in casa. I modelli più evoluti e recenti sono in costante dialogo con la caldaia, o l’impianto in dotazione per riscaldare o raffrescare gli ambienti domestici. I termostati di ultima generazione sono digitali, non più meccanici, e si possono regolare a distanza.
Il cronotermostato, invece, come suggerisce la parola stessa (tempo, dal greco “kronos”), può aiutarci a programmare i consumi nel breve tempo di una giornata, o di un periodo più lungo. Il cronotermostato ha le funzioni di base di un termostato, ma ne è anche una ulteriore evoluzione, con la possibilità, tra le altre funzioni, di impostare il clima differente a seconda degli ambienti e delle stanze.
Vantaggi e svantaggi del termostato e del cronotermostato
Termostato e cronotermostato non sono la stessa cosa. Il primo è vantaggioso perché:
- Pratico e semplice da utilizzare (è sufficiente impostare il clima);
- Costa poco (anche il modello digitale non è tanto più impegnativo di quello meccanico);
- Si può acquistare il modello con collegamento al wi-fi in casa, con possibilità di gestione da smartphone, tablet o domotica a distanza.
Il cronotermostato invece sopperisce alle mancanze del primo. Infatti:
- Consente di poter programmare giornalmente o settimanalmente la temperatura in casa e della caldaia;
- È dotato di funzioni per regolare la temperatura diurna o notturna;
- È più complesso nell’utilizzo, ma non è un limite, perché allarga i confini della consapevolezza di quanto consumiamo in casa. Inoltre, la maggiore complessità si può superare con la pratica, la lettura delle istruzioni e con i numerosi tutorial presenti in internet;
- Nel lungo periodo ci farà risparmiare in bolletta, e nel breve tempo avremo già ammortizzato il costo superiore al termostato.
Conviene il termostato o il cronotermostato?
Se allargassimo i confini degli orizzonti guardando nel lungo periodo, certamente converrebbe il cronotermostato. Se guardassimo alle bollette nel lungo tempo, scopriremmo che i maggiori costi dell’apparecchio cronotermostato verrebbero ammortizzati molto presto. Nel 2023, un dispositivo sofisticato e intelligente può costare circa 150/200 euro. Un termostato digitale invece si può trovare a 50/100 euro, ma non ci consente di poter programmare i consumi, di avere una consapevolezza chiara di quanto consumiamo in casa, quindi il rischio è di non avere idea di come e quanto risparmiare evitando sprechi.
Tra l’altro, il cronotermostato conviene soprattutto se siamo fuori casa tutto il giorno, e possiamo programmare le temperature sia quotidianamente che settimanalmente, in base agli impegni, all’efficienza e al monitoraggio dei consumi. Rientrare a casa dal lavoro, e trovare già tutto pronto ed efficiente, non è una comodità da poco.
Non solo, possiamo anche acquistare modelli con valvola termostatica per programmare un microclima differente per ciascuna singola stanza di casa.