“Andavo a trenta all’ora / Per trovar la bimba mia / Ye ye ye ye…” Chissà se Gianni Morandi, cantautore originario proprio della provincia di Bologna, riproporrà la sua celebre canzone Andavo a cento all’ora adattandola alle cronache più attuali e ai nuovi limiti di velocità attivati nel capoluogo emiliano.
Sì perché a Bologna la velocità massima di percorrenza è stata abbassata a 30 chilometri orari nella maggior parte delle strade locali. Bologna è la prima grande città italiana a seguire le orme di altri importanti centri europei che insieme si stanno battendo per ridurre l’impatto delle automobili nei centri cittadini.
Il progetto delle “città 30”
L’idea alla base è quella di ridurre i possibili incidenti e di incentivare l’uso di mezzi di trasporto più sostenibili alternativi alle auto private. Mezzi pubblici, biciclette o ancora le proprie gambe in primis. Bologna non è la prima a percorrere questa strada e la medesima iniziativa è stata avviata a Madrid, Parigi, Lione, Valencia ed Helsinki, le cosiddette “città 30”, dal limite massimo di velocità concesso.
Il capoluogo emiliano ha abbassato il limite questo primo luglio, ma ha avviato un primo periodo di prova di sei mesi in cui non verrà emessa alcuna sanzione per chi inavvertitamente non rispetterà il limite.
Le strade interessate
Gli automobilisti bolognesi avevano già avuto modo di entrare in confidenza con le nuove disposizioni: già da alcuni mesi il comune aveva imposto il limite dei 30 km/h sul 30% della rete urbana. Ora il nuovo limite è esteso al 70% delle strade della città, con la percentuale che sale al 90% se si considera il perimetro della parte più densamente abitata (cioè la parte dentro l’asse tangenziale-autostrada più le zone residenziali esterne di Borgo Panigale-Reno, Navile e San Donato-San Vitale).
Nuove adesioni italiane
Bologna non è sola: anche Milano sta progressivamente limitando la velocità in diverse zone della città, mentre dal 2024 Parma introdurrà un limite inizialmente solo nel centro storico e poi a seguire anche in zone meno centrali.