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I primi freddi e le piogge autunnali sono i nemici principali dell’intonaco sul soffitto di casa.
L’umidità di risalita può danneggiare seriamente i muri e le superfici di un’abitazione, soprattutto quando è esposta all’acqua e al vento.
Che cos’è l’umidità di risalita?
L’umidità di risalita o da risalita capillare viene chiamata anche umidità ascendente dal terreno o semplicemente umidità ascendente. Essa si manifesta quando l’impermeabilizzazione orizzontale o verticale in una casa manca o è inadeguata.
Le cause sono da attribuire alle molecole di acqua, che risalgono attraverso il muro o dal pavimento e portano con sé i sali presenti naturalmente nell’acqua: nitrati, nitriti, solfati e cloruri. Perciò non è l’acqua di per sé il problema. Ma cosa contiene l’acqua.
Quando l’umidità di risalita nei muri o sul soffitto diviene visibile, l’intonaco si stacca o si gonfia, dopo aver mostrato segni evidenti di muffa da risalita.
La minaccia viene fondamentalmente dal basso, da un piano terra, dai piani interrati, dai garage, ma anche da infiltrazioni del tetto o terrazzo. E, molto spesso, dipende dalla qualità e porosità dei materiali di costruzione. Il muro in tufo o pietra può essere molto poroso.
La muffa contribuisce poi alla colonizzazione di batteri e ospiti indesiderati in casa.
Tuttavia gli effetti dell’umidità possono essere prevenuti. Di solito, sono anticipati da segnali.
Come evitare che si formi la muffa sui muri?
Possiamo mettere in campo azioni preventive, anche in questo periodo di inizio autunno, in modo da evitare interventi più sistemici e costosi a fine inverno.
Ecco alcune buone pratiche:
- Tinteggiare i muri di casa e il soffitto con pitture antimuffa.
- L’umidità non è totalmente negativa. Ma il tasso di umidità va tenuto in una forbice compresa tra il 40 e 60%. Una casa troppo secca può causare mal di gola o mal di testa. Una casa troppo umida può danneggiare gli intonaci dei muri e del soffitto. Possiamo misurare questo dato con un rilevatore di umidità: un termometro igrometro e agire di conseguenza.
- Coibentare i muri di casa può aiutarci a tenere la temperatura costante, a evitare dispersioni di calore (in inverno) e di fresco (in estate). Sono ancora disponibili i Bonus per il cappotto termico. Una casa ben coibentata arresta il fenomeno dell’umidità di risalita, proteggendo il soffitto.
- Evitare la condensa. Questo problema dipende dall’isolamento termico della casa. Quando d’inverno accendiamo il riscaldamento, dobbiamo evitare nella maniera più assoluta che la temperatura della nostra abitazione superi troppo quella dell’ambiente esterno. Per evitare condense dobbiamo asciugare accuratamente le gocce d’acqua sulle finestre e sugli infissi. Dobbiamo isolare perdite e fuoriuscite provenienti dagli infissi. Apriamo le finestre dopo aver cucinato o utilizzato vasca e doccia.
- La casa deve essere un ambiente adeguatamente ventilato. Aprire le finestre almeno 15 volte al giorno, meglio appena ci svegliamo.
- Per prevenire muffe e umidità di risalita, dobbiamo perlustrare muri e soffitto. Se ci sono piccole crepe possiamo giocare d’anticipo.
- Coprire eventuali perdite dal tetto di casa, per frenare infiltrazioni d’acqua.
- Le piante da interno vanno innaffiate nel modo giusto, evitando ristagni di acqua nel vaso o sottovaso.
- Stendere i panni all’interno della casa con le finestre aperte.
Leggi anche: COME ‘PREPARARE’ IL CAPPOTTO TERMICO PER IL PROSSIMO INVERNO: UNA GUIDA
Come ripristinare l’intonaco del soffitto?
Quando il danno è fatto, non possiamo far altro che intervenire, ripristinando al meglio l’intonaco del soffitto. I segni evidenti che occorre un intervento di ripristino sono dovuti al rigonfiamento o distaccamento di parti di intonaco dal soffitto.
L’intonaco si stacca o si gonfia, soprattutto a causa dell’umidità di risalita o delle infiltrazioni di acqua.
Dobbiamo riparare l’intonaco del soffitto. Per farlo, ci occorrono alcuni semplici attrezzi del mestiere:
- Teli coprenti per proteggere pavimento, battiscopa, mobili.
- Martello, scalpello e frattazzo.
- Spazzola di saggina.
- Pennello.
- Acqua.
- Malta di calce.
- Gesso.
- Cartavetro a grana grossa.
Ecco le procedure da seguire, step by step:
- Con martello e scalpello a punta dobbiamo rimuovere l’intonaco ammalorato. La spazzola di saggina ci servirà a eliminare le parti che si sgretolano.
- Applicare la malta di calce sulla “ferita” scoperta. Ma prima occorre bagnare un po’ il soffitto.
- Quando la malta si è indurita, dobbiamo passare con la cartavetrata a grana grossa.
- Con il frattazzo passiamo uno strato di finitura a base di gesso.
- Lasciamo asciugare e livelliamo l’intonaco con grassello di calce (è la fase conclusiva che si chiama “stabilitura”).
Rimedio naturale contro piccole macchie di umidità
Prima di tinteggiare muri e soffitto di casa possiamo agire su piccole concentrazioni di muffe con un rimedio naturale semplice e disinfettante.
Prepariamo una soluzione a base di 2 o 3 tazze di aceto di vino in un litro e mezzo di acqua calda. Inseriamo il concentrato in un erogatore spray e spruzziamo in abbondanza sulle piccole macchie di muffa.
Lasciamo agire qualche minuto. Dopodiché, potremo rimuovere la muffa con un panno o una spugna.
Tinteggiare il soffitto
Dopo aver ripristinato le parti ammalorati o coperto i buchi con malta e gesso, possiamo procedere con una tinteggiatura che sia preventiva rispetto al problema.
Prima di pitturare, possiamo utilizzare intonaci deumidificanti facilmente reperibili in commercio, guaine impermeabilizzanti o anche inserire un vespaio che crei un vuoto sanitario d’aria.
Dopodiché possiamo procedere con la tinteggiatura, scegliendo una delle tante pitture antimuffa acquistabili online o dal ferramenta. Una pittura termica anticondensa sarebbe l’ideale per ambienti troppo esposti al rischio umidità.