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Gli aumenti in bolletta dei consumi energetici richiedono un cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, in particolare con l’arrivo dell’inverno.
Inoltre, stiamo viaggiando verso la transizione ecologica per raggiungere tutti insieme gli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati entro il 2030.
Per questo, “rivestire” la casa con il miglior cappotto termico è una scelta importante. Il cappotto termico è uno degli strumenti più efficaci per fare efficienza energetica in edilizia. Serve ad annullare la dispersione termica e la formazione di condensa e muffa.
La scelta giusta può migliorare il comfort abitativo, assicurare un efficientamento energetico, con notevoli risparmi in bolletta. Inoltre, il cappotto termico è uno degli interventi incentivati dal Superbonus.
Cappotto termico esterno
Come un vero cappotto da indossare per ripararsi dal freddo, così la facciata della propria abitazione si può rivestire di cappotto termico.
Il cappotto termico esterno contiene più strati, deve rispondere ai parametri europei, e prevede un sistema composito di isolamento termico esterno. È composto dalle seguenti parti collante, materiale isolante termico sotto forma di pannello, tasselli per ancoraggio, intonaco di fondo, strato di rinforzo o armatura, intonaco di finitura e accessori.
Le componenti sono prefabbricati che si applicano alla facciata dell’edificio.
Per la coibentazione esterna, ci sono diverse possibilità di scelta per quanto riguarda i materiali isolanti. In particolare, si può optare per:
- Isolanti sintetici (polistirolo espanso, polistirene estruso, polietilene espanso): sono i più economici e durano dai 30 ai 50 anni.
- Materiali minerali (lana di vetro, lana di roccia, parlite espansa): garantiscono altissime prestazioni in presenza di umidità. Resistono alle muffe, sono traspiranti, biodegradabili, ignifughi, durevoli. Presentano un ottimo livello di isolamento termico.
- Materiali naturali e sostenibili (fibra di legno e sughero): durano di più, resistono all’umidità, sono ottimi isolanti termici e acustici, sono traspiranti e atossici, riciclabili e biodegradabili. Tuttavia, sono i più costosi in assoluto, anche se si configurano come un ottimo investimento a lungo termine.
Lo spessore del cappotto termico esterno
Lo spessore minimo del cappotto termico esterno va, in genere, dai 6 ai 12 centimetri, tuttavia dipende dal materiale e dal grado di isolamento che si desidera ottenere.
L’entità dello spessore dipende da due fattori:
- la zona climatica dell’area in cui si trova l’edificio;
- il tipo di parete (verticale, orizzontale, etc.).
Un valore da considerare nel calcolo dello spessore del cappotto termico è la conducibilità termica. Nelle zone climatiche più fredde (come la Pianura Padana, Milano e Bologna), lo spessore complessivo consigliato è di 10-12 centimetri, mentre nelle zone più miti (dove l’isolamento serve soprattutto per contrastare il caldo estivo) si può scendere a 8 o 5 centimetri.
Vantaggi
Il cappotto termico esterno aiuta a proteggere il clima e l’ambiente, inoltre, determina un maggiore risparmio energetico, quindi riduce le emissioni di CO2.
Risparmierai certamente in bolletta, in termini di riscaldamento e farai del bene all’ambiente. Persino il raffrescamento ne risente in meglio, poiché permette di ridurre al 50% la quantità di frigorie quando d’estate fa molto caldo, dimezzando il consumo elettrico dei condizionatori.
Qual è il costo del cappotto termico esterno
Una volta analizzati i benefici possiamo scegliere i materiali più adatti alle nostre esigenze e i relativi costi, comprensivi di manodopera:
- in sughero: 40-50 euro al metro quadrato;
- in lana di vetro: 60-70 euro al mq;
- in lana di roccia: 75-80 euro al mq;
- in polistirene espanso: 60-70 euro al mq;
- in fibra di legno: 40-50 euro al mq;
- in fibra di carbonio: 40-60 euro al mq.
LEGGI ANCHE: Quanto dura un cappotto termico?
Cappotto termico interno
Quando non è possibile intervenire esternamente, per via di vari vincoli architettonici o condominiali, si può ricorrere al cappotto termico interno. Si possono anche isolare singole unità immobiliari.
Il cappotto termico interno può essere costituito da pannelli isolanti in polistirene, ricoperto da cartongesso, ma più recentemente si stanno diffondendo materiali più sostenibili, come il sughero o la canapa.
Inoltre, possono essere a pannelli, a secco o ad intercapedine.
Gli isolanti consigliati sono:
- in lana di vetro;
- lana di roccia;
- polistirene estruso;
- sughero;
- polistirolo;
- poliuretano espanso;
- vetro cellulare.
I migliori, ma più costosi, sono certamente quelli in lana di roccia e sughero. Più economico il polistirolo, comunque validissimo materiale per isolare le pareti interne. Sono sempre più diffusi quelli in fibra vegetale (canapa, cocco, juta).
Cappotto termico interno: lo spessore
Lo spessore del cappotto termico interno dipende anche dalle dimensioni interne.
Una camera di circa 10 metri quadri, con pannelli su tutte le quattro pareti di spessore 6 centimetri, perderebbe quasi mezzo metro quadrato, oltre a problemi legati alla nuova lunghezza delle pareti.
Al tempo stesso, uno spessore troppo ridotto finirebbe per far perdere efficacia a tutta l’operazione.
Un esperto potrà consigliarti l’equilibrio giusto tra materiale e spazio occupato, garantendo la massima efficienza possibile.
In generale, il suggerimento che viene dato è quello di non andare oltre i 6 centimetri e di non ridurre lo spessore sotto i due centimetri.
Quali sono i vantaggi?
Il cappotto termico interno può migliorare il confort abitativo e determinare un risparmio sul consumo energetico.
Il principale vantaggio del cappotto interno consiste nel permettere di isolare acusticamente le stanze in cui viene applicato.
Cappotto termico interno: i prezzi
Il più utilizzato e meno costoso è il cartongesso, con l’aggiunta di un isolante che sia in grado di aumentarne l’impermeabilità.
Il poliuretano e il polistirene hanno un costo che si aggira intorno agli 8-25 euro per metro quadrato.
Il sughero crea uno strato più resistente agli agenti e permette di avere la massima efficienza in entrambe le stagioni. Una massima resa e un isolamento termico maggiore, con un prezzo che si aggira introno ai 30- 50 euro per mq.
In lana minerale, possiamo ottenere il massimo isolamento acustico, ma i prezzi possono superare i 50 euro per mq.
LEGGI ANCHE: Cappotto termico esterno o interno: vantaggi e svantaggi
Cappotto termico effetto pietra
Anche l’occhio vuole la sua parte. Per questo, investire su un cappotto termico che sia in armonia con il paesaggio architettonico può essere esteticamente un bel colpo d’occhio.
Tra i tanti temi da scegliere, possiamo optare per il Rockwall, un sistema che permette di effettuare muri effetto pietra con cappotto termico.
Questo permetterà di avere allo stesso tempo isolamento termico, isolamento acustico ed un effetto ottico davvero unico. Molto consigliato per i borghi antichi.
Si può scegliere fra numerose varianti, materiali e costi.
Come evitare la muffa
Il cappotto termico dovrebbe servire anche ad annullare la formazione di condense e muffa.
Sarebbe meglio consultare l’esperto per valutare i materiali più adatti, a seconda della fascia climatica, della posizione e dell’età della tua abitazione.
Se non posizionato correttamente e di adeguato spessore, infatti, il cappotto termico può estremizzare il rischio muffa in certi punti localizzati.
Ad ogni modo, questa analisi attenta spetta a chi dirige ed esegue i lavori.
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