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Che il problema dell’efficientamento energetico degli edifici italiani non fosse di facile risoluzione, quasi tutti lo avevano capito già da tempo. Anche i commentatori più ottimisti – che fino a poco tempo fa immaginavano un rinnovamento di massa delle abitazioni da Nord a Sud nel giro di qualche anno – hanno dovuto sbattere la testa contro la realtà dei fatti, dovendo fare i conti con le immense difficoltà che la transizione ecologica sta incontrando nel nostro Paese.
Le manifestazioni ambientaliste dei Fridays for Future e le azioni dimostrative dei militanti di Ultima Generazione hanno portato al centro del dibattito pubblico il tema. Per quanto riguarda la politica italiana – di concerto con quella europea – ha fatto un passo avanti con l’introduzione del Superbonus edilizio al 110%. Eppure, c’è davvero poco di nuovo sotto il sole.
Risparmio energetico e transizione ecologica: perché gli italiani scelgono il cappotto termico
L’obiettivo delle emissioni zero delle unità abitative entro il 2035 su tutto il territorio comunitario sembra sempre più lontano, giorno dopo giorno. Le stesse istituzioni di Bruxelles e Strasburgo sanno che ci sono diversi Paesi – tra cui l’Italia occupa un posto in prima fila – che realisticamente non riusciranno ad impostare un cambio di paradigma così radicale in appena poco più di un decennio. Troppe le case e le palazzine da stravolgere, troppo pochi i soldi per farlo.
Nel frattempo, un po’ ovunque, sono i singoli cittadini a ingegnarsi per migliorare gli impianti di riscaldamento, trovare metodi a basso consumo e investire sulla rigenerazione della propria casa.
Lo strumento più gettonato è il cappotto termico, che già da parecchi anni viene applicato su residenze e appartamenti per coibentare gli ambienti interni e mantenere il calore il più a lungo possibile.
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Cappotto termico: quale deve essere lo spessore?
Quanto dev’essere spesso il cappotto termico e con quale materiale va realizzato? Secondo quanto indicato dagli esperti, lo spessore per il rivestimento edilizio dev’essere di circa 10 centimetri.
Un parametro che non solo permette di ridurre notevolmente i consumi energetici di inquilini e proprietari, ma consente anche di rientrare nella platea dei beneficiari per i rimborsi statali.
Seguendo questa indicazione, il pannello isolante che verrà installato dalla ditta specializzata avrà un’alta capacità di isolamento dell’abitazione. Ciò avviene soprattutto grazie al materiale di cui è composto (un mix di polistirolo e polistirene EPS), che garantisce alte prestazioni con una scarsissima invasività spaziale.
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