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Nella maggior parte dei condomini, sono installati i citofoni tradizionali, dotati della classica cornetta per rispondere e dei tasti per aprire il portone del palazzo e il cancello d’ingresso.
Si tratta di sistemi standard che oggi possono essere sostituiti da un apparecchio più moderno e dotato di maggiori funzionalità: il videocitofono.
Ma è possibile installarlo in un condominio? Vediamo cosa si può fare e quali sono le regole.
Caratteristiche del videocitofono
Il videocitofono possiede, oltre ai pulsanti per aprire gli ingressi e per accendere le luci dei pianerottoli e dell’atrio, uno piccolo schermo dotato di altoparlante, che permette quindi non solo di sentire la voce dell’interlocutore, ma anche di vedere chi è la persona che suona.
La presenza del videocitofono, quindi, aumenta il livello di sicurezza personale, in quanto permette di controllare prima di aprire.
L’apparecchio ha poi, a seconda dei modelli, altre opzioni, quali la regolazione del volume, la scelta della suoneria, la regolazione anche della parte visuale di luminosità e colori o bianco e nero.
L’installazione a livello condominiale
L’installazione di un videocitofono a livello condominiale significare effettuare dei cambiamenti nell’edificio.
Infatti, nella parte esterna, al portone del palazzo e al cancello d’ingresso del complesso residenziale, sul lato della strada, occorre inserire il sistema che permette la comunicazione, ossia la videocamera, che trasmetterà l’immagine agli apparecchi presenti in casa, il microfono e l’altoparlante, e naturalmente la pulsantiera per la composizione del numero corrispondente all’abitazione con cui si vuole comunicare.
Ciò implica dei lavori elettrici e di muratura sulle parti comuni del condominio.
Allo stesso modo, per attivarlo all’interno delle singole abitazioni, occorre portare i collegamenti nell’atrio dello stabile e poi ai vari piani dell’edificio: anche queste sono parti comuni.
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Cosa dice la normativa
In base al Codice Civile, i condomini possono usare liberamente le aree comuni, a patto che non impediscano un pari utilizzo agli altri e che non modifichino la destinazione d’uso delle parti dell’edificio.
Inoltre, ogni condomino naturalmente è libero di fare gli interventi all’interno della propria abitazione per migliorarla.
Nel caso del videocitofono, dunque, la sua installazione rientra tra gli usi consentiti delle parti comuni.
Nel caso in cui il condominio sia già dotato del sistema generale, ogni condomino, previa comunicazione all’amministratore, può effettuare i lavori per mettere l’apparecchio dentro la propria casa.
Nel caso in cui il condominio ne sia ancora sprovvisto, sarà l’assemblea condominiale ad autorizzare i lavori condominiali per la creazione del sistema e ciò è possibile in quanto appunto non vi è alcun cambiamento della destinazione d’uso degli spazi coinvolti nei lavori.
Come risparmiare
L’intervento di installazione dei videocitofoni rientra tra quelli che possono usufruire del Bonus ristrutturazione, che permette di risparmiare con una detrazione del 50%, fino a un importo massimo di 96.000 euro di spesa.
Quindi nel caso si debba effettuare la ristrutturazione di un appartamento, è possibile integrare anche questo intervento nel progetto, al fine di ammodernare l’abitazione e di aumentarne la sicurezza.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.