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Siamo in Liguria, precisamente a Santa Margherita. Villa Durazzo sorge in una bellissima posizione, nel centro della città, posta sulla sommità di un colle.
Villa Durazzo
Si tratta di una costruzione risalente al 1600, precedentemente era una fortezza, ma nel 1678 iniziò una significativa ristrutturazione del palazzo, secondo lo stile dell’architetto Galeazzo Alessi.
Nel 1892, in occasione delle Celebrazioni Colombiane, la villa diventò per un periodo un Grand Hotel, che ospitava personalità dell’aristocrazia internazionale.
Nel 1919 venne acquistata da Alfredo Chierichetti che trasformò il bosco in parco romantico, aggiungendo statue, fontane e piccoli sentieri di acciottolato bianco e nero.
Nel 1973 i suoi eredi vendettero il complesso al Comune di Santa Margherita.
Se si va oggi a Villa Durazzo ci si può spesso imbattere in laboratori didattici, eventi, convegni e mostre o optre per le molte visite guidate organizzate nel complesso. Si tratta di un suggestivo percorso tra flora esotica e mediterranea.
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All’interno della villa
Se ci si addentra nella villa si possono ammirare molte statue e diversi dipinti, arazzi e stucchi, marmi e maioliche, cristalli di Murano e cineserie laccate.
Nelle sue sale è stato ricostruito lo studio dello scrittore Vittorio G. Rossi, conosciuto per i suoi reportage e libri di viaggio.
Al piano nobile della villa, in stanze ricche di affreschi è allestito un Museo che raccoglie mobili d’epoca e una quadreria di pittori liguri del XVII secolo, tra i quali Domenico Piola, Giovanni Andrea De Ferrari e Luciano Borzone.
Il parco
Molto del fascino che caratterizza Villa Durazzo è dovuto al Parco secolare che la circonda e che si estende, affacciato sul Golfo, per circa tre ettari.
Il piccolo “Agrumeto”, situato sul terrazzo davanti al mare, rappresenta la parte più antica: la sua nascita si deve alla famiglia Durazzo, che decise di avere aranci, limoni e pompelmi.
Il Giardino all’Italiana è formato da siepi di bosso abbellite da numerose cicadacee, fra cui alcuni rari esemplari maschili di Cycas revoluta e un prezioso Encephalartos.
Intorno al giardino ci sono piante di rose e diverse varietà di camelie ottocentesche, fra cui le famose Lavinia Maggi e Albino Botti e Alba Plena.
Per il numero, l’importanza e la varietà delle piante, dal 1998 il Giardino all’Italiana è gemellato con i Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia.
Il “Bosco Romantico all’Inglese” si trova lungo il pendio della collina. Qui alcune varietà come lecci, cipressi, canfore, tigli e pini si mescolano a palme di ogni genere in una suggestiva unione tra flora esotica e mediterranea.
Reinserito da poco, il Giardino Segreto dei Principi Centurione è un piccolo gioiello incastonato nel verde.
Nel XIX secolo costituiva il rifugio nascosto degli amanti e conserva intatta l’atmosfera romantica dell’epoca.
Dal 2006 il Parco di Villa Durazzo, per la sua bellezza, storia e originalità è incluso nel circuito dei Grandi Giardini Italiani, che riconosce e promuove i giardini italiani più belli.