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Sono stati pubblicati i dati del monitoraggio svolto dal CRIF, la società che elabora le informazioni creditizie degli italiani e le relative tendenze, riguardanti il primo semestre del 2022.
La Mappa del Credito – questo il nome dello studio condotto – evidenzia un aumento, lento ma costante, del numero di famiglie che sceglie di rivolgersi agli istituti di credito per finalizzare l’acquisto di beni o servizi.
In costante calo i contratti di credito rateale del mercato immobiliare, che rappresentano solo il 20,2% del totale dei finanziamenti attivi (Fonte CRIF).
Buono, invece, l’indice della probabilità di insolvenza, che si attesta intorno all’1,1%, il più basso degli ultimi 4 anni.
Cosa succede nel mondo dei finanziamenti
Quasi 5 persone su 10 hanno in essere un finanziamento con un istituto bancario o altro istituto di credito: è questa la fotografia puntuale scattata da Mister Credit, la branca di CRIF che ha pubblicato la nuova Mappa del Credito relativa agli acquisti effettuati dai consumatori, mediante ricorso all’erogazione di un prestito, nei primi sei mesi del 2022.
In termini percentuali, l’incremento si aggira intorno al +7,6% rispetto all’anno passato, sintomo di una ripresa, seppur graduale, dei consumi.
È merito, invece, della risaputa parsimonia degli italiani, in termini di gestione del credito, se il tasso di default a 90 giorni registra il numero più basso degli ultimi 4 anni (1,1%). Numero che si abbassa ulteriormente, se si prendono in considerazione i mutui immobiliari (0,7%) o i prestiti personali (0.8%).
È, invece, la rata media mensile rimborsata a risentirne maggiormente: se nel 2017 la somma versata con cadenza regolare era pari a 356 euro, nel primo semestre dell’anno in corso risulta essere di 305 euro.
Nella visione complessiva, in ogni caso, il risultato fa ben sperare: il residuo a rimborso ai fini dell’estinzione dei contratti attivi è pari a 31.893 euro, contro i 34mila di 5 anni fa (al netto di guerre e pandemie).
A tirare le fila dei contratti di finanziamento sono gli acquisti di beni e servizi come elettronica, automobili, arredamento e viaggi, che pesano per più del 50% sulla somma totale delle richieste.
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La Mappa del Credito regione per regione
Sul podio, nella classifica delle regioni italiane con un più alto tasso di crediti attivi, ci sono Valle d’Aosta, Toscana e Lazio, rispettivamente con il 56%, 51,2% e 50,4% del totale.
L’ultimo posto è invece coperto da Trentino Alto Adige (26,4%), Basilicata (36,8%) e Campania (39,8%).
La rata più alta viene pagata nelle regioni con più reddito disponibile, ossia Trentino Alto Adige (375 euro medi), Lombardia (351 euro) e Veneto (337 euro). A seguire Friuli Venezia Giulia (321 euro) ed Emilia Romagna (329 euro).
Oltre a figurare come regioni ricche, però, per tradurre la spesa mensile elevata vanno presi in considerazione fattori come la tendenza all’acquisto degli immobili (in questo caso, la rata del mutuo contribuisce ad aumentare esponenzialmente la somma da versare) e il prezzo medio di questi ultimi, maggiormente elevato rispetto a quello applicato nelle regioni del Mezzogiorno.
Sud e Isole, appunto, sono quelle con le rate mensili più basse, soprattutto in Calabria (252 euro), Sardegna (260 euro) e Molise (265 euro).