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La maison romana Fendi, oggi appartenente al colosso del lusso francese LVMH, già da alcuni anni ha scelto come propria sede uno storico edificio romano, il Palazzo della Civiltà Italiana, in un connubio tra moda, storia e arte.
Qual è la storia della maison Fendi?
Nata a Roma nel 1918 come laboratorio di pellicceria voluto da Adele Casagrande, l’azienda prende il nome attuale nel 1925, dopo il suo matrimonio con Edoardo Fendi: la pellicceria si trasforma nella prima boutique che realizza più che altro accessori in pelle, specialmente borse, la cui qualità le rende note anche all’estero.
Nei decenni successivi la maison di moda viene gestita dai figli dei fondatori fino all’ingresso in Fendi di Karl Lagerfeld: a partire dagli anni Sessanta il marchio Fendi, ormai famoso in tutto il mondo, diventa sinonimo di lusso e veste con le sue pellicce dive del cinema italiano e hollywoodiano e protagonisti del jet set internazionale.
Negli anni Ottanta, grazie alla forte richiesta di prodotti firmati, Fendi diversifica la propria produzione con capi d’abbigliamento, arredi per la casa, profumi e occhiali.
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Fendi: perché la scelta della sede a Roma?
Dai primi anni Duemila, la casa di moda romana grazie a una acquisizione entra a far parte del grande colosso francese del lusso LVMH e successivamente sceglie come proprio quartier generale il Palazzo della Civiltà Italiana, con un contratto d’affitto della durata di 15 anni con la società EUR S.p.A.
La scelta della sede, rafforzando ancora di più il legame di Fendi con la città di Roma, testimonia anche la volontà della società di valorizzare e sostenere l’eredità storica e promuovere il patrimonio culturale italiano, rendendolo fruibile a tutti: a piano terra infatti l’area espositiva di circa 1.000 metri quadrati ospita mostre e installazioni ed è aperta al pubblico.
Storia del Palazzo della Civiltà Italiana (Colosseo Quadrato)
Chiamato anche Palazzo della Civiltà del Lavoro o Colosseo quadrato, l’edificio monumentale si trova nel quartiere dell’EUR.
Venne progettato verso la fine degli anni Trenta dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano e fu concepito come edificio simbolo della grandezza e della modernità del Regime Fascista.
Il Palazzo ha una pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo con quattro facce uguali: la struttura in cemento armato è coperta interamente di travertino; a livello strutturale, ha 54 archi per ogni facciata e al piano terreno è adornato da 28 statue che rappresentano in forma allegorica le virtù, le arti e i mestieri del popolo italiano.
Dichiarato dal Ministero della Cultura edificio di interesse culturale in base al Decreto Legislativo 42/2004 e vincolato a usi espositivi e museali, a partire dal luglio 2013 diventa sede di Fendi che appunto ne destina il piano terra a questo scopo e lo apre al pubblico.